Eccoci al secondo episodio di Così si fa la scuola. Dopo Elena Lucrezia Corner, la prima donna laureata nella storia, trattiamo di un’altra importantissima figura del mondo dell’educazione, forse la più famosa. Il 31 agosto 1870 nasceva a Chiaravalle, in provincia di Ancona, colei che sarebbe diventata l’istituzione per eccellenza della pedagogia: Maria Montessori.
Conciliare studio e sport non è sempre facile, tanto che, arrivati a un certo punto, spesso i ragazzi si ritrovano costretti a dover scegliere fra l’uno e l’altro. Questo non dovrebbe mai accadere. Ogni studente dovrebbe vivere in un ambiente sano, dove possano coesistere la scuola e l’attività sportiva.
Abbiamo raccolto per voi le storie più interessanti di atleti studenti.
Da molto tempo ormai si discute sull’utilizzo e l’efficacia degli strumenti tecnologici nella didattica, anche attraverso approcci come il BYOD: sono parte integrante della nostra vita quotidiana, potrebbero (e dovrebbero) entrare anche in quella scolastica?
In questi giorni il Ministero ha affrontato il dibattito introducendo importanti novità: vediamole insieme in questo post!
Come riuscire a dare una valutazione obiettiva ed equa dei risultati ottenuti da uno studente? E soprattutto, come fare in modo che questa sia utile e costruttiva per lui/lei?
I fattori da considerare sono molti (le conoscenze acquisite, le competenze dimostrate, il progresso compiuto, il percorso scolastico personale, ecc.), per cui restituire un giudizio è un compito molto delicato.
Vediamo insieme alcuni spunti per riflettere su come valutare l’apprendimento a scuola e aiutare gli studenti a guardare oltre il voto di una verifica.
Vi presentiamo oggi una delle nostre migliori insegnanti di inglese, selezionata tra i tutor certificati e attivi sulla piattaforma di ripetizioni online bSmart Tutors.
Laura B. è una professoressa di liceo di grande esperienza, molto brava ad identificare e affrontare al meglio le problematiche di ogni singolo studente. Negli ultimi mesi, sul nostro sito progettato per supportare studenti di ogni età e livello, Laura, laureata col massimo dei voti in Lingue e letterature straniere moderne, ha raccolto da studenti e genitori solo feedback positivi e ottime recensioni!
Il 2016 si è appena concluso ed è ormai tempo di fare un po’ di bilanci sull’anno appena trascorso: ripercorriamo insieme alcuni dei dati più rilevanti che sono emersi da studi e ricerche internazionali pubblicati nel corso di quest’ultimo anno e condotti per comprendere meglio le dinamiche della vita scolastica di studenti e insegnanti, i livelli di istruzione garantiti dai vari Paesi del mondo, l’utilizzo di metodologie didattiche innovative e molto altro ancora.
Con l’augurio che queste informazioni possano aiutare tutti nel mondo della scuola e dell’istruzione a ripartire nel 2017 avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere, le strategie di successo da adottare e gli aspetti che, invece, sono ancora da migliorare!
Gamification, game-based learning e apprendimento emotivo: tre espressioni di cui oggi si sente sempre più spesso parlare in riferimento alla didattica e all’innovazione delle sue metodologie. Ma quale tipo di approccio implicano? Come possono cambiare nel concreto lo svolgimento delle lezioni e i loro risultati? Ecco allora qualche spunto per riflettere insieme su questi temi.
La fonte dei tre articoli che vi segnaliamo qui di seguito è Edutopia, un portale che diffonde informazioni, esperienze e riflessioni sul mondo della scuola. Si tratta di un progetto della George Lucas Educational Foundation (sì, stiamo parlando proprio dell’uomo che sta dietro le saghe cinematografiche di Guerre stellari e Indiana Jones 😀 ), una fondazione non a scopo di lucro che ha l’obiettivo di ricercare e far conoscere metodi innovativi per migliorare l’apprendimento di bambini e ragazzi.
Il BYOD (Bring Your Own Device) è uno dei temi caldi nel mondo della scuola di oggi e continua a raccogliere sempre più consensi. Voi siete tra i sostenitori di questa soluzione? Oppure credete che acconsentire all’introduzione dei dispositivi personali a scuola possa solo contribuire ad aggiungere elementi di distrazione e accentuare il digital divide tra gli studenti?
Nella breve raccolta che segue potrete conoscere l’esperienza di chi ha già adottato questo modello.
Uno degli ultimi rapporti OCSE ha evidenziato come il 28% degli italiani tra i 16 e i 65 anni abbia scarse capacità di lettura e di comprensione di un testo, e a queste lacune preoccupanti che sembrano caratterizzare un po’ tutta la popolazione senza particolari distinzioni in termini di età, si aggiunge la grande difficoltà – che gli insegnanti conoscono bene – nell’avvicinare i più giovani alla lettura. Anche il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali si è mosso in questa direzione, firmando un accordo – il Patto per la Lettura – che impegna le emittenti televisive a promuovere spazi di promozione della lettura all’interno dei palinsesti; tuttavia la scuola (insieme alla famiglia) resta l’ambiente centrale in cui più deve essere promosso il contatto positivo con i libri.
Vi proponiamo quindi alcune idee per provare a stimolare e incoraggiare gli studenti a leggere di più.
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