Prova a immaginarti una scuola dove, davvero, ogni ragazzo ha gli strumenti giusti per capirci qualcosa, per farsi sentire e per sentirsi parte del gruppo. Non sto parlando della solita tecnologia buttata lì solo per far scena: qui la tecnologia è una vera alleata, una che si fa in quattro soprattutto per chi ne ha più bisogno, senza farlo sentire diverso o “etichettato”.
Qui sul blog abbiamo già parlato diffusamente di come utilizzare l’IA in classe – se non l’hai ancora fatto, ti consigliamo di dare un’occhiata al mini-corso IA in classe: strumenti e pratiche per la scuola del futuro – ma non ci siamo mai focalizzandosi sugli studenti che necessitano di un supporto specifico.
L’Intelligenza Artificiale può diventare uno strumento prezioso se usato correttamente. Parliamo di un aiuto vero per chi ha Bisogni Educativi Speciali o Disturbi Specifici dell’Apprendimento, non la bacchetta magica, ma quasi.
Dalla lettura assistita alla scrittura facilitata, dall’organizzazione dello studio alla traduzione contestuale, l’IA è già pronta a entrare in classe per affiancarti nel lavoro quotidiano e rendere l’apprendimento più accessibile e personalizzato. Ma quanti sono oggi gli studenti che potrebbero davvero beneficiarne? E in che modo l’Intelligenza Artificiale può essere integrata nella tua didattica?
Scopriamolo insieme, partendo dai numeri che definiscono il contesto.










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