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Vi siete mai chiesti cosa vogliono dire i vostri studenti quando usano parole come bae, blast, boomer o espressioni come “L‘incontro di ieri sera mi ha fatto troppo cringiare“, o ancora “Non ho più speranze con Luca, ormai mi ha friendzonata“?
Se avete aggrottato la fronte facendo un’espressione strana e avete sentito forte la necessità di un traduttore simultaneo per comprendere questo linguaggio non preoccupatevi: non siete i soli.

Lo slang è un fenomeno linguistico che cambia continuamente ed è il riflesso di una cultura in continua evoluzione. Spesso prende in prestito parole da altre lingue, perlopiù dall’inglese, e le italianizza, a volte modificandone sensibilmente il significato. Per questi motivi, lo slang può essere difficile da capire per chi appartiene a una generazione diversa.

Ma da dove vengono queste parole e cosa significano? E, sopratutto, come si usano? In questo articolo abbiamo creato un piccolo dizionario con i termini più utilizzati dalla Generazione Z, ovvero i nati tra il 1995 e il 2010. Per ogni termine abbiamo inserito anche un esempio pratico di utilizzo – corredato di traduzione in italiano corrente – per dare maggiore contesto alle espressioni!

Infine, vi daremo anche alcuni consigli su come utilizzare lo slang come pretesto per avviare attività didattiche alternative con la vostra classe, sfruttando questo argomento per stimolare l’interesse e la partecipazione dei vostri studenti.

Slang della Gen Z: dizionario minimo “di sopravvivenza” per boomer

Amïo

È la pronuncia in “corsivo” della parola “amore” e si usa per indicare una persona cara, come il/la fidanzato/a, il/la migliore amico/a o un familiare. Si usa spesso come intercalare o come vezzeggiativo. Parlare in corsivo, anzi cörsivœ, significa pronunciare le parole utilizzando le vocali chiuse e allungandone la parte finale. Così facendo, il tono di voce risulta più alto e leggermente più stridulo.”
 Esempi: “Amio, stasera usciamo insieme?” / “Davvero sei andata la cinema con lui, amio?” = “Amore mio, stasera usciamo insieme?” / “Davvero sei andata al cinema con lui, amore?” 

Amo noi

È un’espressione che deriva dalla fusione tra “amore” e “noi” e si usa per indicare un gruppo di persone affiatate e speciali, come gli amici, i compagni di classe o i colleghi. Si usa spesso come esclamazione o come motto. È traducibile con: “siamo noi”/”sono come noi”.
 Esempio: “Hai visto quelle due che stile? Amo noi!” = “Hai visto quelle due che stile? Sembrano proprio noi due!” 

Bae

È un acronimo inglese che sta per “Before Anyone Else” (prima di chiunque altro) e si usa per indicare una persona speciale, come il/la migliore amico/a, il/la fidanzato/a o un familiare al quale si è strettamente legati.
 Esempio: “Grazie per quello che hai fatto per me… BAE ❤️️” = “Grazie per quello che hai fatto per me… Sei una persona insostituibile”. 

Bestie

bestie - slang gen z

Bestie – Migliori amiche… di lunga data.

Nello slang indica le persone migliori, più brave o più simpatiche in qualcosa. Deriva dall’inglese “best”, che significa “migliore”. Si usa spesso come complimento o come appellativo. Sostituisce, usando la sintesi, l’espressione “miglior amico/miglior amica”.
 Esempio: “Sei il mio/la mia bestie” = “Sei il mio/la mia migliore amico/a”. 

Blastare

Significa “esplodere” o “distruggere” in inglese, ma nel linguaggio della Gen Z indica il fatto di vincere o dominare in qualcosa, come un gioco, uno sport o una competizione. Si usa spesso per esaltare se stessi o i propri amici.
 Esempio: “Ieri sera ha fato un torneo in privata di COD (Call of Duty, un famoso videogame, ndr.) e ho letteralmente blastato la lobby” = “Ieri sera ho giocato in un torneo a Call of Duty e ho disintegrato tutti gli altri avversari della partita”. 

Boomer

È il diminutivo di baby boomer ed è usato per riferirsi alle persone nate tra il 1946 e il 1964, ma anche a quelle che hanno atteggiamenti o gusti considerati antiquati o fuori moda dai giovani. Spesso viene usato in contrapposizione a “zoomer”, ovvero la generazione Z.
 Esempio: “Non sai cosa è TikTok? Boomer!” = “Sei cosi vecchio/disinformato da non conoscere TikTok?”. 

Bufu

È l’acronimo di “By us fuck u” (per quanto ci riguarda, vai a quel paese) ed è stato coniato nel 2017 dalla Dark Polo Gang, un gruppo musicale trap italiano. Si usa per esprimere indifferenza o disprezzo verso qualcuno o qualcosa.
 Esempio: “Non ci interessa quello che pensi di me, quindi… bafu” = “Non sono interessato al tuo pensiero, quindi per noi puoi andare a quel paese”. 

Chillare

Chillare - slang gen z

I gatti sanno chillarsela proprio alla grande.

Espressione derivata dal verbo inglese “to chill” (rilassarsi), e viene utilizzato quando si compiono attività in modo rilassato e senza pressione, in un contesto sereno e di buon umore.
 Esempio: “Questo pomeriggio non ho voglia di fare granché, staro sul divano a chillarmela un po’” 0 “Questo pomeriggio non ho voglia di fare niente, penso che mi rilasserò un po’ sul divano”. 

Cringe

È un altro aggettivo inglese che significa “imbarazzante” o “fastidioso” e si usa per descrivere comportamenti, situazioni o persone che suscitano vergogna altrui o a se stessi. Spesso viene usato con i meme, ovvero immagini o video divertenti che si diffondono online.
 Esempio: “Valentina mi ha fatto un paio di domande che mi hanno cringiato parecchio” = “Valentina mi ha posto un paio di domande che mi hanno messo in forte imbarazzo”. 

Crush

Significa “cotta” o “infatuazione” e deriva dall’inglese “to crush”, che significa “schiacciare” ma anche “innamorarsi”. Si usa per indicare la persona di cui si è attratti o interessati sentimentalmente.
 Esempio: “Quando ieri la mia crush è entrata in classe non ho capito niente” = “Quando ieri la ragazza che mi piace è entrata in classe sono andato completamente nel pallone”. 

Drip

“Sgocciolare” (to drip) in inglese, ma nello slang si usa principalmente come sinonimo di “stiloso”. Potrebbe essere tradotto letteralmente con “grondare di stile”. È un apprezzamento che viene rivolto a qualcuno che porta un capo di abbigliamento o a un accessorio alla moda e che quindi si fa particolarmente notare.
 Esempio: “Guarda Marco, sta drippando con quella giacca nuova!” = “Guarda Marco, come è stiloso con la sua giacca all’ultima moda!” 

Droppare

Deriva dall’inglese “to drop“, lasciar cadere, è viene spesso utilizzato in modo diverso a seconda dei contesti. Può indicare il rilascio di un nuovo disco/singolo in ambito musicale, l’uscita o l’aggiornamento di un videogioco o, sempre in ambito videoludico, la caduta di oggetti da parte dei personaggi dopo essere stati sconfitti. Può significare anche “mollare qualcosa” prima di portarla a termine, come ad esempio la visione di una serie televisiva.
 Esempio: “La nuova season del videogioco XYZ verrà droppata alla mezzanotte di domani” = “Il nuovo aggiornamento del videogioco XYZ verrà rilasciato domani a mezzanotte”. 

Flexare

Significa “vantarsi” o “sfoggiare” qualcosa di cui si è orgogliosi, come un abito, un oggetto o una capacità. Deriva dall’inglese “to flex“, che significa “flettere” ma anche “esibire”. Si usa spesso per ironizzare o provocare qualcuno.
 Esempio: “Hai finito di flexare le tue nuove sneakers?” = “Puoi smetterla di ostentare le tue nuove scarpe da tennis?”. 

Fire

“Fuoco” in inglese, ma nello slang indica qualcosa di molto bello, bravo o interessante. Si usa spesso come aggettivo o come esclamazione per esprimere apprezzamento o ammirazione.
 Esempio: “Sono andato al nuovo concerto di XYZ, fire!” = “Sono andato al nuovo concerto di XYZ! Veramente stupendo!”. 

Friendzonare

Composto da “friend“, amico in inglese e “zone“, zona. Letteralmente si potrebbe tradurre con “zona dell’amicizia”. Il termine si usa quando tra due persone c’è un interessamento non corrisposto da una delle parti. La persona che non ricambia il sentimento, quindi, limita il rapporto alla semplice amicizia, ponendo l’altra persona, appunto, in una “zona di amicizia”.
 Esempio: “Mi dispiace Paolo, ma Luisa ti ha friendzonato” = “Mi dispiace Paolo, ma per Luisa sei solo un amico”. 

Ghostare

ghosting - slang gen z

Demo finita, ora ti ghosto. Sorry.

Significa “sparire” o “ignorare”, derivato dall’inglese “ghost“, fantasma. Si usa per indicare qualcuno con cui si aveva una relazione o un contatto sparisce e diventa irraggiungibile, senza dare spiegazioni o motivi. Il termine si utilizza spesso per riferirsi a situazioni sentimentali o amicali.
 Esempio: “Non sento Carlo da oltre una settimana, sicuramente mi ha ghostato” = “Carlo non si fa sentire da una settimana, è sparito senza dirmi perché”. 

Hype

Significa eccitazione, entusiasmo o aspettativa smisurata per qualcosa o qualcuno. Può essere usato anche come aggettivo per indicare qualcosa o qualcuno che è molto popolare o di tendenza.
 Esempio: “La rete è in hype per l’uscita del sequel di XYZ” = “La rete ha grandi aspettative per l’uscita del seguito di XYZ”. 

Lowkey

Significa discretamente, segretamente o modestamente. Si usa per esprimere un’opinione o un sentimento senza enfatizzarlo troppo.
 Esempio: “La partita è andata bene, ma stiamo lowkey perché il campionato non è ancora finito” = “La partita è andata bene, ma teniamo un basso profilo perché il campionato è ancora lungo”. 

Mood

Significa stato d’animo, emozione o sensazione. Viene utilizzato per esprimere come ci si sente in un determinato momento o per identificarsi con qualcosa o qualcuno.
 Esempio: “Scusate ragazzi, ma non sono nel giusto mood per fare serata” = “Scusate ragazzi, ma non sono dell’umore giusto per uscire stasera”. 

Normie

“Normali” in inglese, ma nello slang indica le persone che seguono le mode e le tendenze mainstream, senza avere una personalità o uno stile originali. Si usa spesso in modo dispregiativo o sarcastico da parte di chi si considera diverso o alternativo.
 Esempio: “Pezzo bellissimo, peccato per il pubblico di normie imbarazzanti” = “La canzone è bellissima, ma non è stata apprezzata dal pubblico troppo mainstream”. 

Ok boomer

È una frase che i giovani usano per rispondere in modo ironico o sarcastico alle critiche o ai rimproveri delle persone più anziane, soprattutto i baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964) ma anche coloro che sono reputati un po’ all’antica. Il termine è diventato popolare grazie a un video su TikTok nel 2019.
 Esempio: “Quando avevo la tua età collezionavo tessere telefoniche” “OK boomer!” = “Ai miei tempi collezionavo tessere telefoniche” “Mamma mia quanto sei all’antica!”. 

Pov

Acronimo di “point of view“, che significa “punto di vista” in inglese. Si utilizza per indicare un tipo di ripresa che mostra ciò che vede il soggetto che filma o che viene filmato. Si usa spesso su TikTok per creare video divertenti o coinvolgenti nei quali si riprende una situazione nella quale è protagonista o si immedesima chi sta girando il video.
 Esempio: “POV: io che ripasso tutto 10 minuti prima dell’interrogazione” = “Eccomi che ripasso 10 minuti prima di essere interrogato”. 

Shippare

Significa “sostenere” o “apprezzare” una coppia romantica, reale o immaginaria, e deriva dall’inglese “ship“, che significa “nave” ma è anche un’abbreviazione di “relationship“, relazione. Si usa spesso per riferirsi a personaggi di film, serie tv, libri o videogiochi.
 Esempio: “Shippo tanto Marco e Anna, sapevo che avrebbero dovuto mettersi insieme” = “Sono contento per questa storia tra Marco e Anna, sapevo che avrebbero dovuto mettersi insieme”. 

Slay

Significa “uccidere” o “distruggere” in inglese, ma nello slang assume una connotazione positiva e significa avere successo, essere bravi o belli in qualcosa. Si usa spesso come complimento, incoraggiamento o esprimere stupore per qualcosa o per una situazione.
 Esempio: “Amio, ecco i miei occhiali nuovi! Che ne dici?” “Slay! Bellissimi!” = “Ecco i miei occhiali nuovi! Cosa ne pensi? “Wow, sono molto belli”. 

Snitchare

Snitch - slang gen z

Chi non snitcha campa cent’anni.

Significa “spifferare” o “fare la spia” e deriva dall’inglese “snitch“, che significa appunto “informatore”. Si usa per indicare il fatto di rivelare informazioni segrete o compromettenti su qualcuno ad altre persone.
 Esempio: “Un bro mi ha detto che stai snitchando in giro i fatti miei, è vero?” = “Un amico mi dice che stai raccontando in giro i miei fatti personali, è vero?” 

Stan

Significa essere un fan appassionato, devoto o ossessionato di qualcosa o qualcuno. Deriva dal nome della canzone Stan di Eminem, che racconta la storia di un fan psicopatico.
 Esempio: “Sono una LoL stan” = “Sono una super fan di League of Legends (un famoso videogame, ndr)”. 

Woke

Significa essere consapevole, informato o sensibile su temi sociali, politici o culturali importanti. Deriva dal participio passato del verbo inglese to wake (svegliarsi). Negli ultimi tempi, il termine  ha iniziato a essere usato anche con senso dispregiativo, per indicare una tendenza a prendere posizioni troppo orientate al politicamente corretto.
 Esempio: “Monica ha comprato un paio di pantaloni usati e ora si sente woke della sostenibilità” = “Monica ha acquistato un paio di pantaloni usati e ora si sente una paladina del riciclo”. 

Triggerare

trigger - slang gen z

Ahhhh, mi hai triggeeeeeeerato!!!

Significa “innesco” o “stimolo” e deriva dall’inglese “trigger“, che significa appunto “grilletto”. Si usa per indicare qualcosa che provoca una reazione emotiva forte o negativa in una persona, come paura, rabbia, tristezza o ansia.
 Esempio: “Mi sono triggerato subito quando ha commentato le mie nuove sneakers” = “Mi ha infastidito molto quando ha commentato le mie scarpe nuove”. 

Queste sono solo alcune delle parole dello slang della Generazione Z, ma ce ne sono molte altre che potreste aver sentito durante le ore passate in compagnia degli studenti.
Lo slang è un fenomeno dinamico e creativo che riflette la cultura e la società dei giovani di oggi e può essere sfruttato per organizzare lezioni un po’ alternative. Vediamo come. 

Come usare lo slang in classe

Probabilmente farete fatica a crederci, ma lo slang può essere usato in classe come uno strumento didattico per stimolare l’interesse e la curiosità dei vostri studenti.
Invece di vietare o correggere l’uso di queste parole, che a prima vista potrebbero sembrare delle storpiature, approfittatene per far scoprire ai vostri alunni le origini, i significati e le sfumature delle parole che usano.
Avviate una riflessione sulle differenze tra il linguaggio formale e informale, tra il registro scritto e orale, tra le varietà linguistiche regionali e nazionali. E, se insegnate lingua inglese, confrontate confrontare il significato originale della parola con quello “adattato” dalla nostra lingua.

Parlare di slang in classe è anche un ottimo modo sviluppare la creatività: provate a inventare insieme nuove parole, scrivere dialoghi o storie usando lo slang, tradurre testi da o verso lo slang, creare meme o video usando questi termini. In questo modo svilupperete le competenze linguistiche degli studenti con una modalità più divertente e affinerete le abilità di scrittura creativa grazie all’utilizzo di sinonimi, metafore e perifrasi.

Per approfondire

Se l’argomento vi incuriosisce e desiderate saperne di più sul linguaggio della Gen Z, vi consigliamo di leggere il libro “L’italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo” a cura dell’Accademia della Crusca, all’interno del quale potrete trovare molti altri esempi rispetto a quelli presenti in questo articolo.

Infine, ecco anche qualche sito per orientarvi in una questa giungla di nuove parole:

  • Neologismi su treccani.it – Il sito della famosa enciclopedia dedica un’intera sezione alla raccolta delle nuove parole della lingua italiana.
  • Slengo.it – Un dizionario online che raccoglie i termini gergali più utilizzati e ne propone le definizioni corredate da esempi. Visto che lo slang è una realtà in continua evoluzione, gli utenti possono segnalare ulteriori parole che verranno valutate da una redazione prima di entrare a far parte del dizionario;
  • Le parole del 2022: lo slang della generazione Z su focus-scuola.it – Un guida pratica pubblicata sull’online magazine per ragazzi.

E voi, conoscete altre parole dello slang della generazione Z? Quali sono le vostre preferite? Lasciate un commento con i termini che a vostro avviso dovrebbero rientrare in questo speciale dizionario: modificheremo l’articolo con le segnalazioni che ci invierete!

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Matteo è Head of Communication & CRM di bSmart Labs. Solitamente scrive. Quando non è impegnato in questa attività legge o vaga per le montagne, senza mai allontanarsi troppo da un computer connesso a internet.

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