Educazione digitale nei più giovani? Secondo i dati UNICEF, ogni giorno nel mondo circa 175mila bambini e ragazzi usano Internet per la primissima volta. Un dato sicuramente importante, che fa riflettere.
Ogni giorno, milioni di bambini e adolescenti si espongono ai pericoli del web: si sa che il digitale è una grande risorsa, ma può diventare anche un ambiente molto pericoloso. Si può incappare in persone e siti poco raccomandabili, oppure usare impropriamente i social, con tutte le conseguenze del caso.
Come impedire tutto ciò? Ecco una guida per genitori e insegnanti per educare i ragazzi a un uso consapevole di Internet.
Educazione digitale: siti pericolosi o non adatti a un minore
L’universo del web è sconfinato e ha anche i suoi lati oscuri. Oggi incappare per caso su un sito pericoloso è, in realtà, abbastanza difficile, dato che Google si occupa preventivamente di evitare che ciò possa accadere. In caso di risorse poco affidabili, infatti, verremo avvertiti da una schermata di allarme, oppure, in caso di file potenzialmente pericolosi, il sistema si rifiuterà di procedere con il download.
Incappare in virus distruggi-computer o contenuti poco consoni oggi è abbastanza difficile, ma non impossibile.
Che cosa fare, dunque? Molte persone optano per installare un parental-control: in questo modo potranno stare tranquilli che l’applicazione bloccherà in automatico tutti i siti segnalati in precedenza nella lista nera, manualmente o in automatico.
Ma questa è davvero la soluzione giusta? Dipende.
Questa soluzione si rivela la più efficace e semplice solo se il bambino è molto piccolo ed effettivamente non ancora in grado di comprendere determinati argomenti. Quando invece si avvicina all’adolescenza, bisognerebbe ricorrere a strategie diverse per una consapevole educazione digitale.
Parlate al ragazzino e insegnategli a riconoscere i siti da cui diffidare: in questo modo svilupperà il senso critico e potrà crescere. Questa soft skill non resterà confinata al mondo online, ma si riverserà automaticamente anche su quello offline.
Educazione digitale: norme di comportamento sui social
Si stima che in Italia si riceva il primo smartphone intorno ai nove anni e si crei il primo profilo social prima dei tredici: l’età media è in calo e probabilmente continuerà a scendere.
Quest’età è davvero la più giusta per iniziare a coltivare un’identità online? Forse è troppo presto, ma ormai non possiamo bloccare il fenomeno: possiamo, però, agire di conseguenza e insegnare ai ragazzi a comportarsi correttamente.
Spesso, si tende a dimenticare che dietro a un avatar e un nickname si nasconde una persona reale: per questo, a volte si ha la sensazione che su Internet non esistano regole e si possa dire tutto ciò che passi per la mente, senza ripercussioni.
Ovviamente non è così.
Le chat e i commenti
Dietro a un utente c’è sempre una persona: bisogna pensare prima di digitare e inviare qualsiasi commento. Inoltre, esprimersi tramite chat non è sempre facile, i toni potrebbero essere fraintesi: spiegatelo al ragazzo, aggiungendo che ci sono certi argomenti che non possono essere discussi semplicemente dietro allo schermo di un cellulare.
Inoltre, non bisogna mai cliccare su link e allegati poco affidabili, solitamente inviati in chat privata.
Le notizie
Molte delle notizie che girano online e, in particolare, sui social sono false: sono delle cosiddette fakenews. Prima di condividere un qualsiasi articolo occorre prima di tutto controllare l’autorevolezza della fonte e, quando possibile, procedere con il fact checking, ovvero assicurarsi che sia una notizia vera.
Foto e video
Importantissimo: spiegate al ragazzo che tutto ciò che viene postato su Internet è per sempre e eliminare i file non sempre risolve la situazione perché qualcuno potrebbe averlo ormai scaricato o averne fatto una copia.
Insegniamo ai nostri ragazzi a pensarci due volte prima di condividere determinati contenuti, sia che interessino loro o altre parti: le conseguenze potrebbero essere disastrose e sfociare in terribili episodi di cyberbullismo.
Gli sconosciuti
In teoria, bisognerebbe aggiungere sui social solo le persone che conosciamo già: è inutile dirlo, ma i vostri ragazzi non lo faranno mai. Spiegategli che questa cosa potrebbe diventare pericolosa e insegnategli a riconoscere un account falso. Infine, non impeditegli di chattare con le persone che non conoscono, ma ditegli di avvertirvi immediatamente se la conversazione stesse prendendo una piega strana.
Educazione digitale: alcune app gratis e a pagamento
Ecco qualche app che potete scaricare per stare più tranquilli:
- Family link: il servizio di parental control gratuito offerto da Google
- Google Alert: vi invierà una notifica ogni volta che viene pubblicato online un contenuto che riporta il nome del ragazzo
- Convy School e YouPol: per segnalare, in forma del tutto anonima, gli atti di bullismo o cyberbullismo subiti o a cui si ha assistito
- Keepers: una sorta di Google Alert che vi avverte se il ragazzo sta avendo conversazioni potenzialmente pericolose
E voi come fate per insegnare ai ragazzi a vivere sul web? Raccontateci le vostre strategie.