Si dice che William Shakespeare funzioni sempre, in tutte le salse, come dimostrano anche le tantissime pellicole cinematografiche ispirate ai suoi drammi.
Ma a interpretare la commedia Molto rumore per nulla, opportunamente ridotta, abbiamo stavolta degli attori fuori dal comune: gli omini della Lego.
Con pro e contro, la tecnologia sta inevitabilmente entrando nelle scuole, ed è destinata a restarci. Ma come sfruttarla al meglio? Quali sono i giusti obiettivi da porsi? Vi proponiamo alcuni articoli di fonti estere per riflettere non solo sull’impatto positivo che essa può innegabilmente avere sull’esperienza educativa, ma anche sul rischio che possa diventare il fine e non il mezzo, facendoci perdere di vista l’essenziale: una didattica efficace che accompagni e sostenga ciascuno studente.
Storia e geografia sono tra le materie scolastiche in cui è inevitabile imbattersi in un gran numero di statistiche e dati numerici. Visualizzarli graficamente, per esempio in una mappa, può essere d’aiuto per capire il loro vero significato. E se la mappa interattiva è anche animata, allora è ancora meglio!
Facebook, Twitter, Instagram, fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, soprattutto di quella dei ragazzi. Quindi perché non integrarli all’interno delle lezioni?
Ecco una raccolta di consigli utili per sperimentare l’utilizzo dei social media nelle vostre classi, sfruttandoli per potenziare la didattica e incoraggiare la partecipazione attiva degli studenti.
Le possibilità offerte dalla rete a chi è interessato all’arte sono praticamente infinite, ma dove trovare risorse gratuite affidabili e autorevoli da proporre ai propri studenti? Immaginiamo che ci servano video per una lezione sul post-impressionismo… Ecco cinque canali YouTube che fanno al caso nostro.
Cari docenti,
vi scrivo per la prima volta apertamente, dopo anni trascorsi al fianco di molti di voi a confrontarmi con passione sui temi della scuola, della qualità della didattica, sul ruolo della tecnologia nella scuola, sulla valorizzazione del talento individuale degli studenti… ma anche ascoltando dalle vostre voci la fatica quotidiana dell’essere insegnante, le difficoltà di questo bellissimo e difficile mestiere; condividendo con voi le delusioni, le complicazioni di quando le famiglie non sono alleate su cui contare ma “antagoniste” da gestire, e infine sempre le speranze di cambiamento e il forte desiderio di una scuola migliore.
Poi, mentre ripenso alle conversazioni, mi restano sempre in mente queste tre domande.
Che cosa significa una scuola migliore? Che cosa significa essere insegnante? E le risposte a queste domande che significato assumono nel contesto attuale?
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