Ad ogni festa le sue tradizioni, e noi ad Halloween abbiamo la nostra: una sfida social di social writing rivolto alle scuole primarie e secondarie. Vorresti partecipare?
Da alcuni anni proponiamo alle classi di unire le menti creative degli studenti per dar vita a una storia avvincente e carica di suspense. In altre parole, Una storia da…paura!
L’immaginazione dei ragazzi è illimitata, tanto che l’anno scorso abbiamo raccolto più di 50 storie da tutta Italia, che abbiamo riassunto e impaginato in questo libro, insieme ai commenti di insegnanti e alunni che si sono cimentati nell’arte della scrittura.
Il futuro sarà segnato da idee innovative, e stimolare la fantasia dei ragazzi è il modo migliore per inventare nuove storie e nuovi mondo possibili.
Come fatto anche nelle precedenti edizioni, forniremo una traccia da seguire, il resto del racconto sarà frutto del lavoro di scrittura collettiva degli studenti.
Dunque, quale sarà l’incipit della nuova storia da paura?
Bella la vita dell’insegnante, lavori appena 18 ore a settimana e puoi dedicare il resto del tempo a te stesso. Quante volte hai sentito questa affermazione e avresti voluto trascinare quelli che l’hanno pronunciata in una giornata di ordinaria follia nella scuola? La credenza comune su quanto lavorano gli insegnanti è che l’orario di lavoro coincide con quelle di lezione in classe. Le cose, però, stanno diversamente.
Dopo aver parlato di un altro luogo comune, le ferie dei docenti, ora vogliamo affrontare, una volta per tutte, in modo chiaro e trasparente, quali sono le mansioni extra-insegnamento svolte dagli insegnanti, provando a fare una stima di quante sono le ore effettive di lavoro.
Siamo ai primi di settembre, i consigli di classe sono già cominciati, il ritorno dei ragazzi dietro i banchi di scuola è imminente. Come ogni anno un tema su tutti è all’ordine del giorno: l’accoglienza scolastica, uno dei momenti fondamentali in cui gli studenti nuovi si fanno una prima impressione del nuovo istituto in cui dovranno trascorrere diversi anni.
Avevamo già parlato in passato di come favorire un rientro sereno per gli alunni, in questo articolo invece vogliamo parlarti di 10 metodi efficaci per l’accoglienza scolastica che prendono in considerazione due aspetti principali: l’ambiente e la costruzione di un rapporto di fiducia coi propri allievi.
Nel panorama televisivo, le serie dedicate agli insegnanti offrono uno sguardo affascinante e spesso divertente sulla vita scolastica e universitaria. Queste storie non solo intrattengono, ma forniscono anche spunti di riflessione sulle sfide e le gioie della professione educativa. Qualche tempo fa avevamo pubblicato un articolo sui docenti più amati della serialità televisiva. Adesso ti proponiamo cinque serie TV sugli insegnanti che non devi assolutamente perderti.
Suono della campanella, tutti al mare! Ci rivediamo a settembre! Sarebbe meraviglioso per i docenti italiani se avessero a disposizione tutti questi giorni di ferie, una vera pacchia, e tutti i lavoratori proverebbero grande invidia nei loro confronti.
Purtroppo per loro, però, le cose stanno diversamente. Nell’immaginario collettivo l’insegnamento significa vacanze e ponti lunghi, ma è proprio così?
In questo articolo proviamo a sgombrare il campo di alcuni luoghi comuni sulle ferie e sui giorni di riposo dei docenti. Approfondendo l’argomento verrà a galla una realtà ben diversa rispetto alle credenze di molti.
Il prossimo giugno quasi 500mila studenti affronteranno l’esame di maturità, la sfida che chiuderà la fase della scuola dell’obbligo, avendo davanti l’inizio del cammino verso l’età adulta.
Come nei migliori romanzi di formazione, per ottenere il diploma è richiesto il superamento di tre prove scritte, più un colloquio orale.
Questa settimana il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato alle scuole italiane le discipline oggetto della seconda prova, considerate le materie più importanti dei rispettivi indirizzi.
Contemporaneamente, si sta parlando di alcune novità che interessa l’esame orale di maturità. Infatti, nelle intenzioni del ministro Valditara, il colloquio, che nei fatti è la somma di tante interrogazioni su argomenti specifici, dovrebbe essere il momento in cui si traccia una linea comune che unisca tutti i singoli punti.
In che modo è previsto di raggiungere un simile obiettivo? In questo articolo ti parliamo di quali sono le materie delle seconde prove, e in che modo l’esame orali di maturità potrebbe cambiare.
Nel campo di studi della pedagogia si parla sempre più di didattica personalizzata, che come suggerisce il termine si occupa della capacità da parte dei docenti di individuare le potenzialità nei singoli studenti che andranno poi sviluppate.
C’è poi la didattica individualizzata, che, in vista di una meta comune per tutta la classe, cerca di costruire dei percorsi alternativi che gli alunni possono intraprendere per giungere allo stesso punto.
Come è facile capire da queste prime informazioni, didattica personalizzata e individualizzata, benché usati come sinonimi nel parlato quotidiano, sono approcci diversi. A differenziare i due concetti è stato il pedagogista Massimo Baldacci in un breve testo sull’innovazione educativa.
Come vedremo in questo articolo, entrambi hanno lo scopo di valorizzare le qualità peculiari degli studenti, integrandosi perfettamente l’uno con l’altro.
Secondo i dati distribuiti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in Italia gli studenti stranieri con cittadinanza italiana sono oltre 860.000, corrispondenti al 10% del totale. Fra questi, la maggioranza (65%) è nata e cresciuta in Italia.
Ciò significa che più di due terzi sono figli di immigrati di seconda e terza generazione. In realtà, sarebbe più corretto chiamarli “nuove generazioni di italiani”, una definizione concordata dalle molte associazioni che si occupano dei diritti dei minori legati ai flussi migratori.
Questo fenomeno, che sembra destinato a durare anche in futuro, pone nuove sfide cui i docenti delle scuole di tutte le età devono assolvere. Infatti, spetta proprio all’educazione il compito più difficile per favorire l’integrazione, attraverso la didattica interculturale.
Come si traduce in fatti? Lo vediamo in questo articolo.
Ad ogni festa le sue tradizioni, e noi ad Halloween abbiamo la nostra: una sfida social di social writing. Vorresti partecipare?
Da alcuni anni proponiamo alle classi di varie scuole di unire le menti creative degli studenti per dar vita a una storia avvincente e carica di suspense. In altre parole, Una storia da…paura!
L’immaginazione dei ragazzi è illimitata, tanto che l’anno scorso abbiamo raccolto 40 storie da tutta Italia, che abbiamo riassunto e impaginato in questo libro, insieme ai commenti di insegnanti e alunni che si sono cimentati nell’arte della scrittura.
Il futuro sarà segnato da idee innovative, e stimolare la fantasia dei ragazzi è il modo migliore per inventare nuove storie e nuovi mondo possibili.
Come fatto anche nelle precedenti edizioni, forniremo una traccia da seguire, il resto del racconto sarà frutto del lavoro di scrittura collettiva degli studenti.
Dunque, quale sarà l’incipit della nuova storia da paura?
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