Il Natale 2024 è alle porte! Avete già pensato ai regali per amici, figli e parenti? Come ogni anno, siamo qui per darvi una mano con suggerimenti che spaziano da giochi educativi a libri per bambini e ragazzi di tutte le età. E se siete alla ricerca del dono perfetto per un docente, non preoccupatevi: abbiamo pensato anche a questo!
La sfida di social writing è terminata, e… Avete vinto tutti! Finalmente è pronto il nostro ebook con tutti i vostri racconti. Ne abbiamo ricevuti tantissimi, ben 92, con trame degne di un soggetto di Stephen King. Con grande piacere constatiamo l’enorme successo che ha riscosso questa iniziativa.
Il tempo delle parole è finito, o meglio… continua, ma in forma di prosa!
Voti, classi, percorsi di studio. La scuola in Germania funziona grosso modo come quella italiana, con alcune significative differenze: il modo in cui viene amministrata, l’organizzazione degli istituti superiori e il metodo di valutazione.
Proseguiamo il nostro giro del mondo alla scoperta dei diversi sistemi educativi, esplorando da vicino quello della grande nazione teutonica.
La classe capovolta, nota anche come flipped classroom, rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito educativo, portando gli studenti a esplorare i contenuti teorici autonomamente a casa e a dedicare il tempo in classe ad attività pratiche. Le tecniche di apprendimento come la gamification e gli strumenti a supporto della didattica come l’IA (intelligenza artificiale), stanno dando un contributo enorme alla sua diffusione.
Questo modello si discosta in modo significativo dalla lezione frontale tradizionale, dove l’insegnante espone i contenuti e gli studenti prendono appunti. Nella classe capovolta, il ruolo dell’insegnante cambia, passando da colui che detiene il sapere alla figura di guida e supporto.
Dopo aver fornito una panoramica generale delle principali metodologie didattiche e un focus sulla peer education, in questo articolo ti parleremo di flipped classroom e della sua integrazione con le tecnologie che, un domani, potrebbero supportare la didattica in modo decisivo.
Il nostro viaggio alla scoperta delle scuole nel mondo è partito dagli USA. Ora per arrivare nel prossimo paese che vogliamo visitare è necessario prendere un aereo che ci porti in Estremo Oriente, nel paese più grande del continente asiatico: la Cina.
Nonostante le dimensioni, il loro sistema educativo è abbastanza uniforme e sottoposto al rigido controllo dello Stato centrale. Non mancano comunque le differenze di come sono organizzate le strutture e la loro amministrazione, dove il gap più evidente è tra le aree rurali e le città urbane.
Preparati dunque per questo viaggio entusiasmante!
Tutti sbagliamo. È una realtà con cui ogni insegnante e studente si confronta. Ma mentre per gli adulti può essere più facile accettarlo, gli studenti spesso vedono l’errore come qualcosa di negativo o imbarazzante. Eppure, imparare dagli errori è una tappa fondamentale del percorso di ognuno.
In questo articolo vedremo come puoi aiutare i tuoi studenti a cambiare prospettiva, accettando gli errori come una parte fondamentale del loro percorso di crescita.
La peer education, o educazione tra pari, è un metodo educativo in cui gli studenti si aiutano e si educano a vicenda, condividendo conoscenze ed esperienze in un contesto di supporto reciproco. Questo approccio sta diventando sempre più popolare nelle scuole medie e superiori, poiché offre numerosi benefici per lo sviluppo personale degli studenti.
La peer education non è solo una metodologia, ma un cambiamento di paradigma, che trasforma l’apprendimento in un processo attivo e partecipativo. Dopo aver offerto una panoramica delle principali metodologie didattiche diffuse, questo sarà il primo articolo in cui useremo la lente di ingrandimento per analizzarle una per una. Cominceremo dalla peer education, esplorandone origini, principi fondamentali, pro e contro.
“Mamma che dissing che hanno avuto quei due”. Senti una frase del genere e pensi che sia una forma di linguaggio aliena, in realtà non è altro che lo slang giovanile della Generazione Alpha.
Parliamo degli adolescenti di oggi, quelli nati dal 2010 in poi, i primi in assoluto ad essere totalmente dei nativi digitali.
Attraverso Internet e i social network passa gran parte del loro modo di comunicare, ricreando un ambiente in cui si sentono padroni di inventare sfide (challenge), format e nuove parole.
Dopo averti parlato dei termini più comuni nella Generazione Z, ricominciamo l’alfabeto da capo e facciamo un ulteriore passo in avanti e proviamo a scoprire quali sono le espressioni più utilizzate dagli studenti.
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