Avete mai sentito parlare dei video TED (Technology Entertainment Design)?
Si tratta di conferenze annuali organizzate e gestite dall’organizzazione americana Sapling Foundation, dove esperti di ogni settore intrattengono il pubblico con discorsi di diversa durata allo scopo di motivare chi li ascolta. Il tema dell’apprendimento è molto sentito: tantissimi insegnanti ogni anno partecipano per raccontare le proprie esperienze ed essere di ispirazione per i colleghi: ecco quelli che abbiamo selezionato per voi!
Sul sito ufficiale trovate la playlist Talks from inspiring teachers che raccoglie i discorsi più emozionanti. Ecco, in particolare, i personaggi che con le loro parole ci hanno colpito di più e che riteniamo possano essere utili anche a voi. Tutti i filmati sono in inglese, ma possono essere sottotitolati in oltre 30 lingue, fra cui l’italiano.
Rita Pierson
Rita Pierson ha insegnato per oltre 40 anni in svariate scuole di diverso grado, dalle elementari alle medie. I genitori erano a loro volta insegnanti e sono stati un forte punto di riferimento nella sua vita e nella sua professione. Da sempre disposta ad ascoltare i ragazzi e il loro punto di vista, ha lavorato anche come consulente scolastica e ha organizzato diversi convegni sull’apprendimento, diventando una figura di riferimento per il mondo dell’educazione.
Sfortunatamente, è scomparsa nel 2013 all’età di 62 anni, ma il suo discorso Tutti i ragazzi hanno bisogno di un paladino rimane indimenticabile ancora oggi.
Rita spiega che nelle scuole, di qualsiasi tipo e livello, la cosa più importante è il legame che si instaura fra l’alunno e il docente. A tal proposito ricorda una collega, il cui obiettivo era semplicemente “insegnare”: “Non mi pagano per farmi piacere gli alunni, ma per fare lezione“. Beh, la conclusione di Rita Pierson è molto chiara: quella docente non sarebbe arrivata lontano.
“Se tu non piaci ai ragazzi, loro non ti ascoltano“: noi tutti siamo stati allievi, prima di tutto, e possiamo affermare la verità di questa frase. La professoressa prosegue poi con l’importanza dell’ascolto e, soprattutto, del dialogo e delle modalità di comunicazione. A questo proposito ricorda quando, dopo 18 risposte errate su 20, segnalò sul compito del suo studente un +2 piuttosto che un -18.
Far vedere il positivo, il bello, le cose da un punto di vista diverso contribuisce a dare ai ragazzi una speranza e a credere in loro stessi.
Christopher Emdin
Christopher Emdin insegna Educazione scientifica alla Columbia University. Si tratta di una materia che qui da noi non esiste a livello universitario, ma è in realtà molto interessante: l’insegnamento e l’apprendimento della scienza ai non esperti del settore, dai bambini agli adulti.
Nel suo discorso Insegnare agli insegnanti come creare la magia illustra l’importanza della credibilità e dello storytelling nelle lezioni. Innanzitutto, colui che parla deve essere credibile e capace di attirare l’attenzione su di sé: ma come farlo?
Sappiamo che attirare l’attenzione degli studenti non è affatto facile: inoltre, spiega il professore, non è neanche sufficiente. Non basta attirare: occorre coinvolgere. Lo studente deve essere preso dalla lezione, deve sentirsi un tutt’uno con la classe: solo in questo modo inizierà veramente ad ascoltare e a concentrarsi.
Christopher Emdin riporta l’esempio delle messe nelle chiese afro-americane, dove la musica e il ritmo sono fondamentali perché riescono a coinvolgere e a creare armonia. In particolare, lui ha elaborato il suo speciale metodo: insieme al rapper GZA ha sviluppato il Science Genius B.A.T.T.L.E.S. dove spinge i ragazzi a creare canzoni rap a tema scientifico.
Tyler Dewitt
Qualche articolo fa nel nostro blog abbiamo accennato al tema delle materie STEM e come sia difficile farle piacere ai ragazzi, in particolare alle ragazze.
I professori Tyler Dewitt propone una soluzione. Ha insegnato a lungo scienze nei licei, si è laureato al MIT e ha lavorato come redattore scientifico in diverse case editrici, fra cui Macmillan. È seguitissimo sui social e in particolare su Youtube, dove grazie alle sue videolezioni ha raccolto oltre un milione di iscritti.
Con il suo discorso Ehi insegnanti! Rendete la scienza divertente racconta la sua esperienza come professore di biologia al liceo e arriva alla conclusione che spesso i libri di testo non sono adatti per stimolare i ragazzi. Sono eccessivamente complicati e rendono il processo di comprensione e memorizzazione dell’argomento più difficile di quel che è in realtà. “Sapete, nelle comunicazioni scientifiche c’è questa ossessione per la serietà. Mi uccide. Non scherzo. Lavoravo per un editore di testi per l’insegnamento, e come scrittore, mi dicevano di non usare mai storie o battute, linguaggio accattivante, perché in caso contrario il mio lavoro non sarebbe stato considerato ‘serio’ e ‘scientifico’. Cioè, non sia mai che qualcuno si diverta a imparare scienze“.
Analogamente a Emdin, spiega che le tecniche di narrazione sono fondamentali per coinvolgere l’attenzione e l’interesse di un alunno. A questo proposito, racconta che una volta ha elaborato una sorta di storia horror per spiegare la diffusione dei virus all’interno dei batteri dopo che, molto candidamente, i suoi alunni avevano ammesso di non aver capito niente dal libro. Questo ricorda un film che potreste far vedere ai vostri alunni durante le ore di scienze: Osmosis Jones.
“Perché una buona narrazione è fondata sul coinvolgimento emotivo. Dobbiamo convincere il nostro pubblico che quello di cui parliamo è importante“.
Dan Meyer
Anche il professore Dan Meyer ha una sua soluzione per questo problema. Ha preso il dottorato a Stanford e ha insegnato a lungo matematica al liceo a “studenti a cui non piaceva la matematica”. Nel suo discorso Le lezioni di matematica necessitano di ristrutturazione riprende lo stesso argomento dei colleghi precedenti.
Anche lui ritiene che la risposta più adatta sia semplificare i concetti che solitamente vengono proposti in maniera più difficile del dovuto. La sua idea è “scomporre” il concetto complicato in concetti più piccoli e più semplici da comprendere, allo scopo di promuovere l’intuizione e il problem solving nell’alunno.
Favorire l’intuizione è il metodo migliore per insegnare matematica in un modo alternativo ma efficace, che possa coinvolgere tutti, anche gli studenti che a prima vista sembrano poco dotati o poco interessati.
Per fare ciò, Meyer suggerisce che il modo più semplice sia attraverso il digitale. “Incoraggio gli insegnanti di matematica che incontro a usare supporti multimediali perché portano il mondo reale nell’aula in alta risoluzione e a pieni colori, per incoraggiare l’intuizione degli studenti che li porta tutti allo stesso livello per porre la domanda più corta possibile e lasciare che le domande più specifiche vengano fuori nella conversazione, per lasciare che gli studenti costruiscano i problemi e in definitiva, per essere meno di aiuto, perché il libro di testo vi aiuta nel modo sbagliato“.
E voi cosa pensate di queste idee? Avevate già sentito parlare di questi video? Ne consigliate altri?