Nel panorama televisivo, le serie dedicate agli insegnanti offrono uno sguardo affascinante e spesso divertente sulla vita scolastica e universitaria. Queste storie non solo intrattengono, ma forniscono anche spunti di riflessione sulle sfide e le gioie della professione educativa. Qualche tempo fa avevamo pubblicato un articolo sui docenti più amati della serialità televisiva. Adesso ti proponiamo cinque serie TV sugli insegnanti che non devi assolutamente perderti.
L’uso della tecnologia nell’educazione è un tema delicato, un terreno ancora in parte inesplorato, con ricerche che spesso offrono risultati contrastanti. Mentre alcune ricerche mettono in luce i potenziali benefici della tecnologia, altre segnalano possibili rischi e difficoltà.
È evidente che non esistono ancora studi univoci sugli effetti a lungo termine dell’integrazione tecnologica nell’educazione. Questo crea una certa incertezza tra gli insegnanti, i genitori e i responsabili delle politiche educative. Ciò nonostante, è opportuno non scoraggiarsi dall’esplorare le possibilità che la tecnologia offre, ma piuttosto incoraggiarsi ad adottarla con prudenza e consapevolezza.
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Sviluppare autonomia e responsabilità a scuola: il ruolo dei test AMOS e delle Avanguardie Educative
Come può la scuola aiutare gli studenti a sviluppare competenze come autonomia e responsabilità? I test AMOS e le Avanguardie Educative possono rappresentare un valido contributo.
Insegnare agli studenti a riconoscere le fake news a scuola è un compito tutt’altro che semplice. Quelle che una volta si chiamavano bufale, oggi sono sempre più raffinate, e si avvalgono dei migliori strumenti tecnologici per risultare più credibili.
Tuttavia, la scuola può costituire un argine alla disinformazione sul web. In questo articolo ti parleremo di alcuni consigli e strategie utili per distinguere le notizie vere da quelle false.
Nel campo di studi della pedagogia si parla sempre più di didattica personalizzata, che come suggerisce il termine si occupa della capacità da parte dei docenti di individuare le potenzialità nei singoli studenti che andranno poi sviluppate.
C’è poi la didattica individualizzata, che, in vista di una meta comune per tutta la classe, cerca di costruire dei percorsi alternativi che gli alunni possono intraprendere per giungere allo stesso punto.
Come è facile capire da queste prime informazioni, didattica personalizzata e individualizzata, benché usati come sinonimi nel parlato quotidiano, sono approcci diversi. A differenziare i due concetti è stato il pedagogista Massimo Baldacci in un breve testo sull’innovazione educativa.
Come vedremo in questo articolo, entrambi hanno lo scopo di valorizzare le qualità peculiari degli studenti, integrandosi perfettamente l’uno con l’altro.
Negli ultimi anni, la gamification ha guadagnato sempre più rilevanza come strumento innovativo per rendere le attività quotidiane più coinvolgenti ed entusiasmanti. L’applicazione di elementi di gioco al di fuori dell’ambito ludico è diventata particolarmente evidente nel settore della scuola, hanno dimostrato di essere un alleato potente nel rendere l’apprendimento più stimolante e divertente. In questo articolo, esploreremo cosa significa gamification, come può essere integrata nel campo dell’istruzione e alcuni strumenti efficaci che gli insegnanti possono utilizzare per implementare questa metodologia innovativa.
La scuola è stata rappresentata tante volte sul grande schermo. Infatti, è un crogiolo in cui si intrecciano le vite di numerosi studenti, delle figure dei professori, a volte raffigurati come maestri da cui apprendere, altre volte come tiranni da sconfiggere.
Quello che affascina registi e sceneggiatori è il microcosmo in cui si svolge l’esistenza di ragazzi, bambini e adolescenti, che si apprestano a confrontarsi con la vita al di là delle aule, o la sperimentano prematuramente.
La scuola è il luogo in cui una formazione adeguata può riscattare il destino segnato di molti ragazzi, e gli insegnanti sono i depositari di un sapere da tramandare, ma anche i talent scout che valorizzano le qualità individuali dei loro studenti.
In questo articolo vi proponiamo una lista di 7 film educativi, tutti ambientati nell’ambito scolastico. Buona lettura, o forse sarebbe meglio dire buona visione!
Secondo i dati distribuiti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in Italia gli studenti stranieri con cittadinanza italiana sono oltre 860.000, corrispondenti al 10% del totale. Fra questi, la maggioranza (65%) è nata e cresciuta in Italia.
Ciò significa che più di due terzi sono figli di immigrati di seconda e terza generazione. In realtà, sarebbe più corretto chiamarli “nuove generazioni di italiani”, una definizione concordata dalle molte associazioni che si occupano dei diritti dei minori legati ai flussi migratori.
Questo fenomeno, che sembra destinato a durare anche in futuro, pone nuove sfide cui i docenti delle scuole di tutte le età devono assolvere. Infatti, spetta proprio all’educazione il compito più difficile per favorire l’integrazione, attraverso la didattica interculturale.
Come si traduce in fatti? Lo vediamo in questo articolo.
Partiamo da un assunto fondamentale: chi presenta Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) non è affetto da una malattia. Infatti, il termine disturbo indica, negli studenti con DSA, un’irregolarità o un disordine nelle funzioni di apprendimento.
I DSA sono, quindi, disturbi del neuro-sviluppo che si manifestano nella capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Queste difficoltà emergono nel periodo della scolarizzazione, e riguardano principalmente:
- Dislessia, cioè la difficoltà di leggere velocemente e correttamente un testo scritto.
- Disortografia, legato alla capacità di scrivere in modo fluente.
- Disgrafia. La fatica dello studente, in questo caso, risiede nell’abilità motoria della scrittura, un po’ come se dovesse impugnare la penna al contrario, cercando di rendere la sua grafia leggibile.
- Discalculia. Questo disturbo compromette l’abilità di usare i numeri, effettuare calcoli e risolvere operazioni matematiche.
Se i disturbi Specifici dell’apprendimento non sono una malattia, allora non è prevista una vera e propria “cura”. Secondo AID, l’Associazione Italiana Dislessia, gli studenti con DSA hanno un diverso funzionamento del cervello, e ciò non impedisce la realizzazione della lettura, scrittura, numerazione o altro.
Quali sono, dunque, gli strumenti e le pratiche per indirizzare l’insegnamento verso altre tipologie di apprendimento? Ne parliamo in questo articolo.
Il bullismo è un fenomeno sempre esistito, caratterizzato da prepotenza e intento di svalutare una persona agli occhi degli altri, facendogli perdere autostima e coltivando un senso di inadeguatezza che rischia di condizionare la sua crescita personale. Un problema che avevamo già affrontato in un precedente aritcolo.
Anche se spesso commesso da ragazzi che provengono da contesti sociali e familiari difficili, il bullismo è un comportamento “interclassista”, che può cioè verificarsi tanto tra le persone in condizioni economiche complicate quanto in quelle che provengono da famiglie agiate.
Il tema è all’ordine del giorno in quanto è una tendenza che va sempre più diffondendosi tra i ragazzi in età pre-adolescenziale e adolescenziale. Nell’era del digitale il bullismo sta trovando molto spazio anche negli ambienti virtuali, su Internet e i social network, attraverso il cyberbullismo. In pratica, la persecuzione si estende oltre le barriere fisiche, non concedendo alla vittima un’area al riparo dalla violenza.
Sensibilizzare i ragazzi sul tema è un compito che gli insegnanti cercano di svolgere tutti i giorni, per stroncare sul nascere quegli atteggiamenti violenti e fornendo un’arma di difesa contro questi attacchi.
In questo articolo abbiamo pensato di consigliarti 5 film sul bullismo e 2 serie tv da far vedere ai tuoi studenti, perché possano comprenderlo meglio.
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