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Come può la scuola aiutare gli studenti a sviluppare competenze come autonomia e responsabilità? I test AMOS e le Avanguardie Educative possono rappresentare un valido contributo.

idee per insegnare

Competenze e educazione

Da qualche tempo a questa parte, il concetto di competenza sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo all’educazione. Tradizionalmente, la scuola mirava a equipaggiare gli studenti con una vasta gamma di conoscenze, presupponendo che sarebbero stati in grado di applicare automaticamente queste risorse quando si sarebbero ritrovati di fronte a nuove sfide. Tuttavia, le realtà quotidiane mostrano che i problemi reali raramente assomigliano a quelli in classe e sono in continuo mutamento.

Negli ultimi decenni, una serie di riflessioni critiche e dati empirici hanno iniziato a scuotere le fondamenta del vecchio assunto enciclopedico, evidenziando una sorta di crisi nel sistema educativo tradizionale. È emerso chiaramente che non basta avere “tanti saperi” per navigare con successo nella vita.
Oggi si riconosce sempre di più che la vera sfida è utilizzare attivamente le nostre conoscenze e capacità per gestire una varietà di situazioni, affrontarle con comprensione e adattabilità, e riflettere costantemente sul nostro agire per migliorarlo in risposta a condizioni che cambiano.

Tra le competenze chiave del XXI secolo, in questo articolo tratteremo in particolare l’autonomia e la responsabilità degli studenti.

Promuovere autonomia e responsabilità significa incoraggiare i propri alunni a prendere decisioni informate e agire in modo indipendente, a volte anche allontanandosi dai modelli convenzionali, valutando criticamente le proprie scelte.

Essere responsabili, inoltre, non significa solo sapere gestire le proprie azioni, ma anche prevederne le conseguenze e difenderle con argomentazioni solide. Implica una maturità nel giudizio e nella scelta, così come la determinazione di assumersi impegni e portarli a compimento con tenacia e perseveranza.

L’articolo si propone di offrire alcuni strumenti e spunti per compiere dei passi verso questo paradigma educativo, rispondendo così alle attuali esigenze del mondo scolastico e preparando gli studenti a diventare cittadini attivi e consapevoli del futuro.

 

Autonomia

Carol Dweck: la mentalità di crescita

Procedendo nella direzione di una didattica che insegna l’autonomia e la responsabilità, è interessante, ad esempio, considerare il lavoro di Carol Dweck, che attraverso il suo concetto di “mentalità di crescita”, fornisce strumenti cruciali per questo cambiamento paradigmatico.
Professoressa alla Stanford University e psicologa di fama mondiale, Dweck ha esplorato in profondità come l’atteggiamento degli individui nei confronti dell’apprendimento e del fallimento possa profondamente influenzare il loro successo nella vita.

Il suo lavoro più influente riguarda il concetto di “mentalità di crescita”, che ha esplorato in profondità nel suo libro, tradotto in italiano con il titolo Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo, il cui lavoro si distingue per il focus sul potere dell’atteggiamento mentale nell’affrontare le sfide personali e accademiche.

Il concetto di mentalità di crescita si contrappone a quello di mentalità fissa. Una mentalità fissa presume che le capacità intellettuali, le abilità creative e il carattere siano tratti immutabili, che non possono essere sviluppati significativamente. Gli individui che si identificano con una mentalità fissa tendono a evitare le sfide, a rinunciare facilmente, a vedere lo sforzo come inutile e a sentirsi minacciati dal successo degli altri. La mentalità di crescita si basa invece sull’idea che le abilità e l’intelligenza possono essere sviluppate attraverso l’impegno, l’insegnamento efficace e la perseveranza.

Secondo Dweck, quando gli studenti credono di poter migliorare, sono più disposti ad affrontare sfide, a perseverare di fronte alle difficoltà e a vedere l’errore come un’opportunità di apprendimento e non come una sentenza di fallimento.
Nel contesto educativo, la promozione di una mentalità di crescita si traduce nell’incoraggiare gli studenti a:

valorizzare il processo, cioè insegnare che il vero valore risiede nel processo di apprendimento stesso, non solo nei risultati, approccio che aiuta gli studenti a concentrarsi sul miglioramento continuo piuttosto che sulla ricerca della perfezione immediata;
abbracciare le sfide, che consiste nel motivare gli studenti ad accogliere le sfide come opportunità per crescere, piuttosto che evitarle per paura del fallimento;
persistere di fronte agli ostacoli, mostrare quindi agli studenti che la persistenza di fronte alle difficoltà è un passo fondamentale verso il successo, in cui possono essere aiutati dagli insegnanti che costruiscono un ambiente di supporto che celebra gli sforzi e i piccoli successi lungo il percorso;
vedere l’errore come insegnante, vuol dire insegnare agli studenti che ogni errore offre preziose lezioni, ciò può ridurre la paura di sbagliare e aumentare la loro disponibilità a sperimentare;
ricevere e usare il feedback, consiste nell’incoraggiare gli studenti a cercare riscontri, con l’insegnante e tra pari, e usarli costruttivamente per migliorare le proprie competenze.

Gli insegnanti possono incoraggiare questo atteggiamento adottando un linguaggio che valorizza lo sforzo e il progresso, piuttosto che la perfezione immediata e attraverso l’ausilio di strumenti che facilitino l’autoriflessione come ad esempio i test AMOS, che sono un insieme di strumenti finalizzati a rilevare il sistema motivazionale degli studenti, analizzando le componenti emotive e motivazionali dell’apprendimento, con riferimento alle teorie dell’intelligenza e della personalità (per un primo approfondimento si vedano le linee guida dell’Apprendimento autonomo e tutoring del Manifesto del Movimento Avanguardie educative).

 

Carol Dweck

Carol Dweck. Fonte: Bengt Lennartsson, Flickr

Uso dei test AMOS per promuovere la responsabilità nell’apprendimento

I test AMOS sono uno strumento di valutazione focalizzato sull’autonomia nello studio e possono svolgere un ruolo cruciale nell’educazione che si impegna nello sviluppo delle capacità degli studenti, così come evidenziato dall’approccio della mentalità di crescita proposto da Carol Dweck.

Questi test non solo misurano l’autonomia degli studenti, ma forniscono anche feedback preziosi che possono essere utilizzati per promuovere una maggiore responsabilità e consapevolezza nel loro processo educativo.

I test AMOS aiutano gli insegnanti nell’identificazione delle aree di crescita dei propri studenti. Infatti, utilizzando i risultati dei test, gli insegnanti possono identificare specifiche aree dove gli studenti necessitano di maggior supporto per sviluppare la loro autonomia. Questo potrebbe includere la gestione del tempo, le tecniche di studio, o la capacità di applicare le conoscenze in contesti nuovi e variabili.

Basandosi sui dati raccolti, poi, gli insegnanti possono lavorare con gli studenti per formulare piani di azione personalizzati. Questi piani potrebbero concentrarsi su obiettivi specifici come migliorare l’organizzazione personale, aumentare la partecipazione in classe o potenziare le abilità di pensiero critico.

Gli insegnanti possono utilizzare i feedback forniti dai test per guidare sessioni di riflessione con gli studenti, discutendo i progressi fatti e le aree che ancora necessitano di miglioramento. Questo processo non solo rinforza la mentalità di crescita ma insegna anche agli studenti l’importanza della riflessione continua e dell’autovalutazione.

 

Libri

 

Infine, i risultati dei test AMOS possono essere integrati nelle attività quotidiane, promuovendo metodi di apprendimento che stimolano l’autonomia. Per esempio, gli insegnanti possono progettare lezioni che richiedono agli studenti di definire gli obiettivi di apprendimento per ogni attività, scegliere le risorse da utilizzare, e valutare il proprio lavoro al termine.

C’è da sottolineare che, per massimizzare l’efficacia degli AMOS, è opportuno che gli insegnanti ricevano una formazione adeguata su come interpretare i risultati e come integrarli efficacemente nel curriculum.

Adottando gli AMOS come strumento di valutazione regolare, le scuole possono non solo monitorare il progresso degli studenti in termini di autonomia, ma anche instillare una cultura di responsabilità e automiglioramento continuo. Gli studenti imparano a vedere l’educazione non come una serie di ostacoli da superare, ma come un percorso di crescita personale in continua evoluzione. Questa mentalità li prepara meglio per affrontare le sfide del futuro, sia in ambito accademico che nella vita quotidiana.

Attraverso queste pratiche, gli insegnanti possono realmente trasformare il modo in cui gli studenti percepiscono l’apprendimento e la responsabilità, facendo eco al cambiamento paradigmatico proposto da Carol Dweck e spostando l’attenzione da una mentalità fissa ad una mentalità di crescita, dove ogni sfida è vista come un’opportunità per imparare e migliorare.

L’autonomia degli studenti è anche un pilastro fondamentale delle metodologie promosse dalle Avanguardie Educative, da cui è stato tratto lo spunto per l’utilizzo di questo strumento di test sulle strategie di studio. In questo modo, il tutoring e le strategie di apprendimento differenziato possono essere adattati in modo più mirato e efficace, creando un percorso di crescita che è veramente su misura per ogni studente.

Non bisogna pensare però che personalizzare l’apprendimento o rendere autonomi gli studenti equivale a un lavoro realizzato nell’esclusivo rapporto ‘uno a uno’, tra docente e studente.

Le metodologie dell’Apprendimento differenziato e dell’Apprendimento autonomo prevedono un ambiente formativo pensato e progettato per svolgere contemporaneamente attività diverse con l’obiettivo di promuovere un processo di apprendimento basato su esperienza, interdisciplinarità, ricerca e apprendimento tra pari.

 

Podcast

Il podcast

Per chi fosse interessato a esplorare più a fondo queste metodologie e a comprendere la loro applicazione nel panorama educativo contemporaneo, il podcast Idee per Insegnare offre una finestra su queste pratiche innovative.

Ascoltando gli episodi, è possibile accedere a riflessioni dettagliate e agli esempi delle scuole che hanno integrato questi strumenti e idee nei loro contesti didattici. Non è solo un invito a sperimentare nuove strategie, ma un’opportunità per riflettere criticamente su come è possibile agire, come insegnanti, per rispondere meglio alle esigenze degli studenti di oggi.

E tu avevi già sentito parlare degli studi di Carol Dweck, della capacità di “impostare” il tipo di mentalità e dei test AMOS? In particolare, hai mai usato questi ultimi con i tuoi alunni? Hai notato benefici?

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Michela è alla guida della Gĕnĕras Foundation Onlus in veste di Presidente Esecutivo, ed esplora gli affascinanti universi educativi sia come mamma che come Edunauta. Cosa detta il passo del suo cammino? L’andare al cuore delle cose e la possibilità di ricominciare da capo ad ogni passo.

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