Prova a immaginarti una scuola dove, davvero, ogni ragazzo ha gli strumenti giusti per capirci qualcosa, per farsi sentire e per sentirsi parte del gruppo. Non sto parlando della solita tecnologia buttata lì solo per far scena: qui la tecnologia è una vera alleata, una che si fa in quattro soprattutto per chi ne ha più bisogno, senza farlo sentire diverso o “etichettato”.
Qui sul blog abbiamo già parlato diffusamente di come utilizzare l’IA in classe – se non l’hai ancora fatto, ti consigliamo di dare un’occhiata al mini-corso IA in classe: strumenti e pratiche per la scuola del futuro – ma non ci siamo mai focalizzandosi sugli studenti che necessitano di un supporto specifico.
L’Intelligenza Artificiale può diventare uno strumento prezioso se usato correttamente. Parliamo di un aiuto vero per chi ha Bisogni Educativi Speciali o Disturbi Specifici dell’Apprendimento, non la bacchetta magica, ma quasi.
Dalla lettura assistita alla scrittura facilitata, dall’organizzazione dello studio alla traduzione contestuale, l’IA è già pronta a entrare in classe per affiancarti nel lavoro quotidiano e rendere l’apprendimento più accessibile e personalizzato. Ma quanti sono oggi gli studenti che potrebbero davvero beneficiarne? E in che modo l’Intelligenza Artificiale può essere integrata nella tua didattica?
Scopriamolo insieme, partendo dai numeri che definiscono il contesto.
I dati: perché non puoi più ignorare il problema
Secondo i dati più recenti pubblicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito relativi agli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023, gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) frequentanti le scuole italiane statali e non statali sono rispettivamente 5,7% e 6,0% del totale. Tradotto in valori assoluti: 337.602 e 354.569 unità. Un numero sicuramente non trascurabile.
Per quanto riguarda gli alunni con BES in senso più ampio (cioè comprensivo anche di svantaggio socio-economico, linguistico o culturale), non esiste un censimento univoco, ma si stima che oltre un milione di studenti rientrino in questa categoria secondo dati raccolti da associazioni e reti di scuole.
Numeri importanti, che raccontano una scuola sempre più inclusiva… ma anche più complessa da gestire. Ed è qui che l’Intelligenza Artificiale può offrire un valido supporto, senza mai sostituirsi al ruolo centrale del docente.
L’IA come “tutor”, non come sostituto

L’Intelligenza Artificiale applicata alla didattica non è fantascienza. È realtà, ed è già nelle mani di moltissimi insegnanti. Ma perché è utile, in particolare, per chi ha DSA o BES?
- Personalizzazione: l’IA è in grado di adattare testi, esercizi e contenuti in base al livello e allo stile di apprendimento dello studente.
- Accessibilità: strumenti di lettura vocale, trascrizione automatica, mappe concettuali generate in automatico rendono più semplice l’accesso all’informazione.
- Supporto cognitivo: l’IA può fungere da “tutor virtuale” per rinforzare concetti, creare schemi, fare domande a risposta guidata.
- Riduzione della frustrazione: offrendo alternative multimediali e interattive ai classici compiti cartacei.
Un approfodimento che ti consigliamo di leggere il documento Strumenti di Intelligenza Artificiale per i BES (Bricks n.3 – 2024) a cura di Paolo Di Monte e Lorenzo Tempesti che introduce il concetto di Universal Design for Learning (UDL).
L’obiettivo non è dare uno strumento “speciale” allo studente “speciale” (creando stigma e rimarcando differenze), ma introdurre tecnologie che tutta la classe usa, ma che per l’alunno con BES diventano abilitanti.
L’IA abbatte la barriera dell’esecuzione tecnica, permettendo al ragazzo di concentrarsi sul contenuto e sul pensiero critico. Attenzione però: l’IA non sostituisce il docente. È un alleato, uno strumento in più per costruire ambienti di apprendimento più inclusivi, flessibili e rispettosi dei tempi di ciascuno.
Ambiti di intervento: dove l’IA fa la differenza
Le materie in cui l’intelligenza artificiale per studenti BES e DSA offre il valore aggiunto maggiore sono:
- Area Linguistica (Italiano/Lingue Straniere): Per la riformulazione di testi complessi, la traduzione contestuale (molto meglio dei vecchi traduttori) e la correzione ortografica avanzata che “capisce” l’intenzione della frase.
- Metodo di Studio (Trasversale): Creazione automatica di mappe mentali e riassunti a livelli di complessità graduata.
- STEM (Matematica/Scienze): Riconoscimento visivo di problemi e spiegazione passo-passo dei procedimenti logici, non solo del risultato.
Per non limitarci a un piano teorico, di seguito trovi alcune proposte che ti possono aiutare a mettere in pratica i vantaggi che abbiamo appena citato. Come sempre, ci teniamo a sottolinare che sono degli spunti: adatta, regola e perfeziona a seconda dei tuoi studenti.
Attività didattiche pratiche
Scuola Primaria
Con i bambini più piccoli, dai 6 ai 10 anni, l’obiettivo è ludico e di supporto, mai sostitutivo dell’acquisizione delle competenze di base.
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ITALIANO: “Storie a quattro mani con l’IA”
Obiettivo: Superare il blocco della scrittura e stimolare la creatività.
Attività: Chiedi ai bambini di disegnare un personaggio. Usa uno strumento di IA Generativa (come la funzione Create di Bing/Copilot o Canva Magic Media) per trasformare la loro descrizione orale in un’immagine “reale”. Poi, fatti dettare l’inizio della storia e chiedi all’IA di generare tre possibili continuazioni.
I bambini scelgono la preferita e continuano. Questo aiuta i bambini con difficoltà grafiche a vedere subito il risultato del loro pensiero. -
SCIENZE: “Esploratori della natura con Google Lens”
Obiettivo: Apprendimento visivo e immediato per chi fatica a leggere testi descrittivi lunghi.
Attività: In giardino o al parco, usa tablet con Google Lens (o app simili di riconoscimento visivo). I bambini fotografano foglie o insetti. L’app legge ad alta voce il nome e le caratteristiche principali (sintesi vocale integrata). È un esempio perfetto di tecnologia che aggira l’ostacolo della lettura decifratoria per arrivare subito al concetto. -
MATEMATICA: “Problemi parlati”
Obiettivo: Comprensione del testo del problema senza l’ostacolo della lettura.
Attività: Usa software di dettatura (speech-to-text) come Luvvoice o Naturalreaders per far “scrivere” ai bambini il testo del problema che hanno in testa, e poi usa la sintesi vocale per riascoltarlo. Spesso l’alunno con DSA capisce la logica matematica ma si perde nella decodifica della traccia scritta. Ascoltarla pulita e riformulata dall’IA (chiedendo: “Spiegami questo problema in parole semplici”) per sbloccare il ragionamento.
Scuola Secondaria di Primo Grado
Con chi ha dagli 11 ai 13 anni si aumenta il livello di complessità lavorando sull’autonomia e sul metodo di studio.
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Storia/Geografia: “Intervista impossibile”
Obiettivo: Coinvolgimento emotivo e fissazione dei concetti.
Attività: Utilizza chatbot come Character.ai o istruisci ChatGPT per interpretare un personaggio storico (es. Giulio Cesare o Cristoforo Colombo). Gli studenti devono intervistarlo per scoprire le ragioni delle sue azioni. Per un ragazzo con ADHD, interagire con un bot che risponde in modo dinamico è molto più efficace che leggere tre pagine di sussidiario. -
Inglese: “Il tutor di conversazione paziente”
Obiettivo: Ridurre l’ansia da prestazione nell’oralità.
Attività: Gli studenti usano l’app di ChatGPT o strumenti dedicati all’apprendimento linguistico (come Duolingo Max o simili basati su IA) per conversare a voce. L’IA non giudica, non si stanca e può ripetere infinite volte o rallentare la velocità del parlato. Perfetto per chi ha difficoltà di processing uditivo. -
Tecnologia/Scienze: “Dalla pagina alla mappa in un click”
Obiettivo: Sintesi e organizzazione visiva.
Attività: Prendi un testo digitale complesso. Insegna ai ragazzi a inserirlo in un’IA chiedendo di estrarre i concetti chiave in formato elenco puntato o codice markdown.
Poi, incolla il risultato su strumenti come Markmap (citato anche nel documento Bricks come risorsa eccellente) per generare istantaneamente una mappa concettuale. Questo mostra allo studente con DSA come strutturare le informazioni gerarchicamente.
Scuola Secondaria di Secondo Grado
Per gli studenti dai 14 anni in su il focus è la complessità, l’argomentazione e la preparazione all’università o al lavoro.
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Letteratura/Filosofia: “Il traduttore di complessità”
Obiettivo: Accesso a testi di alto livello cognitivo.
Attività: Di fronte a un testo di Kant o di Dante, lo studente usa l’Intelligenza Artificiale non per fare un riassunto, ma per la “traduzione intralinguistica”. Prompt:"Riscrivi questo paragrafo mantenendo il significato filosofico ma usando una sintassi moderna, frasi brevi e senza subordinate complesse"
Questo permette allo studente con dislessia di accedere al contenuto alto senza esaurire le energie cognitive nella decodifica del testo arcaico.
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Tutte le materie: “Sbobinatura e appunti intelligenti”
Obiettivo: Supporto per chi fatica a prendere appunti e ascoltare contemporaneamente.
Attività: Utilizzo di strumenti come Notta o le funzioni di trascrizione di Microsoft Word/OneNote per registrare la lezione e ottenere non solo il testo scritto, ma un riassunto strutturato per punti chiave generato dall’IA. -
Educazione Civica/Debate: “L’avvocato del diavolo”
Obiettivo: Sviluppo del pensiero critico. Attività: Gli studenti devono preparare una tesi. Usano l’IA per farsi sfidare:
"Sto sostenendo questa tesi [inserisci i dettagli]. Trovami 3 contro-argomentazioni solide e falle una alla volta"
Aiuta gli studenti a strutturare il discorso logico, un’abilità spesso complessa per chi ha disturbi specifici nell’organizzazione del pensiero.
Formazione docenti: dove imparare davvero
Per sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale in classe, serve formazione. Ecco due risorse da cui iniziare:
- Scuola Futura (INDIRE): è la piattaforma ufficiale per la formazione del personale scolastico nell’ambito del PNRR. Cerca i corsi specifici su “Intelligenza Artificiale e Inclusione”. Sono gratuiti, validati istituzionalmente e offrono crediti formativi.
- Associazione Italiana Dislessia (AID): propone webinar, materiali, tutorial e corsi per docenti sull’uso della tecnologia (compresa l’IA) a supporto degli studenti con DSA.. Consulta la loro sezione dedicata alle tecnologie digitali e progetti come VRAIlexia, che esplorano l’uso dell’IA per supportare gli studenti universitari con dislessia, ma le cui metodologie sono applicabili anche alle superiori.
Un’occasione preziosa per aumentare l’inclusione
L’Intelligenza Artificiale per studenti BES e DSA non è una bacchetta magica. Ma è una leva potente, se usata bene, per creare una scuola più accessibile, empatica e personalizzata.
Come abbiamo visto questa tecnologia offre facilitazioni importanti che permettono agli studenti che hanno bisogno di un supporto specifico di stare al passo del resto della classe, diminuendo la percezione di studenti che apprendono a velocità differenti.
Utilizzare questi strumenti significa passare da una logica di “compensazione” (ti do un aiuto perché ti manca qualcosa) a una logica di “potenziamento” (ti do uno strumento perché tu possa esprimere tutto quello che hai). E naturalmente, la relazione educativa tra te i tuoi studenti rimane centrale, insostiuibile e non derogabile ad alcuna tecnologia.
Ora tocca a te. Non servono grandi budget, come hai visto online esistono molti software che ti offronto quello che hai bisogno gratuitamente. Serve solo la volontà di provare, sbagliare e riprovare insieme ai tuoi studenti.
E tu, hai già utilizzo l’IA per attività con studenti con BES o DSA? Hai notato benefici evidenti? Raccontaci la tua esperienza nei commenti: mettere a fattore comune esperimenti e consigli può aiutare colleghi ancora scettici 🙂









