Partiamo da un assunto fondamentale: chi presenta Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) non è affetto da una malattia. Infatti, il termine disturbo indica, negli studenti con DSA, un’irregolarità o un disordine nelle funzioni di apprendimento.
I DSA sono, quindi, disturbi del neuro-sviluppo che si manifestano nella capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Queste difficoltà emergono nel periodo della scolarizzazione, e riguardano principalmente:
- Dislessia, cioè la difficoltà di leggere velocemente e correttamente un testo scritto.
- Disortografia, legato alla capacità di scrivere in modo fluente.
- Disgrafia. La fatica dello studente, in questo caso, risiede nell’abilità motoria della scrittura, un po’ come se dovesse impugnare la penna al contrario, cercando di rendere la sua grafia leggibile.
- Discalculia. Questo disturbo compromette l’abilità di usare i numeri, effettuare calcoli e risolvere operazioni matematiche.
Se i disturbi Specifici dell’apprendimento non sono una malattia, allora non è prevista una vera e propria “cura”. Secondo AID, l’Associazione Italiana Dislessia, gli studenti con DSA hanno un diverso funzionamento del cervello, e ciò non impedisce la realizzazione della lettura, scrittura, numerazione o altro.
Quali sono, dunque, gli strumenti e le pratiche per indirizzare l’insegnamento verso altre tipologie di apprendimento? Ne parliamo in questo articolo.
Studenti con DSA, I canali sensoriali dell’informazione
Per prima cosa bisogna sapere che il nostro cervello immagazzina e processa le informazioni attraverso 4 canali sensoriali:
- Canale visivo-verbale.
- Canale visivo-non verbale.
- Canale uditivo.
- Canale cinestetico.
I ragazzi che presentano disturbi specifici dell’apprendimento privilegiano il canale visivo. La memoria visiva è la corsia preferenziale che sanno utilizzare meglio. La loro psiche scatta una quantità illimitata di fotografie che riesce poi a mettere in sequenza, dando all’informazione recepita un senso compiuto. In inglese questa forma di elaborazione si chiama Visual Learning, e attiene proprio alla costruzione di immagini mentali chiare e semplici che si fissano nella testa dello studente.
Quindi, pur non esistendo una sola didattica per i DSA, il punto di partenza sarà una didattica ricca di immagini.
Strumenti compensativi e strumenti dispensativi
Nel campo dei DSA gli strumenti compensativi vengono identificati come strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
Tuttavia, abbiamo detto che le difficoltà maggiori riscontrate dagli studenti con DSA hanno una duplice natura: in determinate abilità (lettura, scrittura, grafia ecc.) ma anche nel metodo di apprendimento (automatismo, ricordare le informazioni). Ecco perché si ritiene opportuno dividere gli strumenti compensativi in due grandi aree.
- La prima è quella degli strumenti compensativi specifici, che sostituiscono in modo diretto e specifico un’abilità con un’altra. Per esempio, utilizzare gli audiolibri al posto della lettura, la calcolatrice invece del calcolo manuale.
- La seconda racchiude gli strumenti compensativi funzionali, che fanno da supporto delle capacità tecniche. Mappe concettuali, tavole periodiche, promemoria con regole e formule fungono da rinforzo per allenare i ragazzi a un apprendimento lento ma costante.
Occupiamoci ora, invece, delle misure dispensative, ovvero quell’insieme di strategie didattiche messe in atto per favorire i progressi di inclusione e il raggiungimento degli obiettivi formativi. In questo caso l’alunno è autorizzato a non partecipare ad alcune attività o esercizi che potrebbero ostacolare il suo cammino educativo. Vediamone alcune:
- Dispensa da lettura ad alta voce, scrittura veloce e sotto dettatura.
- Uso del vocabolario cartaceo, studio mnemonico delle tabelline, di formule e altre nozioni.
- Assegnazione di meno compiti a casa.
- Esimere lo studente dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
- Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte.
- Interrogazioni programmate.
Mappe concettuali multimediali e smartphone
Anche se è possibile realizzare mappe su carta a mano, le mappe concettuali multimediali si adattano meglio alle caratteristiche degli studenti con DSA, dal momento che raccolgono gli aspetti positivi sia delle mappe concettuali (che spiegano, cioè le nozioni) e mentali (per memorizzare i concetti). Ecco alcuni vantaggi:
- Possibilità di collegare un video ad altri materiali di approfondimento.
- Utilizzo della sintesi vocale.
- Inserimento di immagini.
Anche l’utilizzo dei telefoni cellulari moderni è di grande utilità. Sappiamo di prenderci un rischio nel suggerire un oggetto che è proibito usare nella maggior parte delle scuole.
Però, a pensarci bene, gli smartphone hanno diverse funzioni che possono semplificare il lavoro dei ragazzi. Pensa a tutte le applicazioni multimediali, come il registratore audio per ascoltare i riassunti o gli audiolibri, la fotocamere per immortalare le informazioni su una lavagna, la calcolatrice, l’agenda, il traduttore automatico, tutti a disposizione su un unico apparecchio elettronico.
Perché non sfruttare questa enorme potenzialità per aiutare gli studenti con DSA a imparare con strumenti diversi?
Apprendimento a scuola e a casa degli studenti con DSA
Nella vita di ogni studente ci sono due momenti e due luoghi fondamentali dell’apprendimento: il primo avviene a scuola durante la spiegazione, il secondo a casa, in cui si riassumono le informazioni.
Le due fasi vanno pianificate insieme agli studenti con disturbi specifici nell’apprendimento, soprattutto per il lavoro da svolgere a casa, la situazione fondamentale per sviluppare una maggiore autonomia.
Durante la lezione l’insegnante potrebbe fornire degli appunti con parole chiave evidenziate e disegni per associare il testo a un ricordo visivo. È importante anche segnare appunti sul libro e registrare i compiti assegnati sul diario, contrassegnati da un post-it o programmati sul registro elettronico. Verifiche e interrogazioni, poi, possono essere divise in più parti, con maggiore tempo a disposizione per l’alunno.
Lo studio a casa può essere preparato con una lista di domande che simulino una verifica. Anche in questo caso l’uso di mappe che rispondano a stili cognitivi diversi sono molto utili, soprattutto se accompagnate da un testo esplicativo che “illustri il percorso da seguire”. Questi strumenti sono adatti anche in vista di interrogazioni concordate, con schemi, mappe e domande stimolo come anteprima della valutazione vera e propria.
Esempi pratici
Il quadro teorico appena esposto risulterebbe insufficiente se non venisse completato da un’applicazione pratica. Diverse discipline richiedono uno studio dedicato sulle tecniche più efficaci per l’apprendimento degli studenti con DSA. C’è però un sistema che agisce allo stesso modo per le materie umanistiche e scientifiche, ed è la scomposizione del lavoro in più parti. Con un testo da analizzare o un’operazione algebrica da risolvere, il processo deve avvenire effettuando tutti i passaggi, senza saltarli.
Lavoro sul testo
Quando l’alunno deve lavorare sull’analisi di un testo, dovrà esplorarlo come se avesse una lente di ingrandimento in grado di dimensionare le varie parti che lo compongono.
Il primo passo sarà quello di sottolineare le frasi e le parole chiave. Dopodiché avviene il già citato momento della scomposizione: dividere periodi e paragrafi in sequenza, da appuntare magari a bordo pagina.
Dopo la sottolineature e la divisione del testo arriva il momento di riassumerlo. Per separare le informazioni fondamentali da quelle secondarie, si può ricorrere alle 5W, le cinque domande che in italiano si traducono in Chi?, Che cosa?, Dove?, Perché?, Quando?. Così facendo si tracciano le coordinate per individuare soggetti e avvenimenti principali e il contesto di riferimento, dato da spazio e tempo.
Un metodo efficace anche in matematica
Lo studente con disturbi specifici dell’apprendimento si trova davanti un’equazione ostica da risolvere. La discalculia lo porta a invertire numeri o segni o compiere uno sforzo notevole per fare tutte le operazioni in pochi passaggi.
Prima di affrontare un esercizio nuovo, potresti suggerire di riguardarsi quelli svolti in precedenza, in modo da innescare i meccanismi della memoria per ricostruire il processo di risoluzione.
Ora che ha fatto un riepilogo delle puntate precedenti, bisogna trovare il risultato dell’equazione effettuando ogni passaggio, se necessario affrontando un’operazione alla volta, un po’ come si farebbe con le parentesi tonde, quadre e graffe. Anche usare un colore diverso per mettere in risalto i diversi risultati permette allo studente di focalizzarsi solo su quei numeri.
Lingua straniera
Premesso che in pochi hanno denti robusti per masticare bene l’inglese, un ragazzo dislessico che si confronti con una lingua straniera deve necessariamente associare un elemento visivo alla parola che vuole imparare.
Il modo migliore è lavorare per temi. Prendiamo il caso in cui si stiano insegnando le stagioni. L’inverno si sposa perfettamente con l’immagine di un pupazzo di neve, l’autunno con le foglie ingiallite, la primavera con i fiori e l’estate con un’isola tropicale.
Disponi le diverse parole con le immagini in sequenza, formando così un invisibile linea del tempo in cui le stagioni si susseguono. Per rendere la cosa ancora più semplice, potresti inserire i segni di due frecce che indicano in direzione opposta il prima (before) e il dopo (after).
Le immagini si legheranno al termine inglese, la loro disposizione invece consentirà allo studente di “collocare” la parola al posto giusto.
Nota bene: questo sistema è riproducibile anche per i pasti del giorno!
bSmart Tutors, una piattaforma per l’inclusione didattica
Dalla fine del 2015 abbiamo inaugurato una piattaforma per le ripetizioni online, in grado di mettere in contatto studenti e genitori con un tutor selezionato.
Il tema dei disturbi specifici dell’apprendimento e del BES (Bisogni Educativi Speciali) ci sta particolarmente a cuore, poiché l’inclusione didattica si trova al vertice dei nostri valori aziendali.
Per questa ragione abbiamo insistito molto perché il progetto bSmart Tutors mettesse a disposizione dei tutor specializzati nel seguire studenti BES/DSA con piani di studio personalizzati concordati spesso con i genitori stessi.
A riprova di questo, abbiamo avviato già da alcuni anni una convenzione con AID Associazione Italiana Dislessia, riservando tariffe agevolate a tutti i membri dell’associazione che scelgono di utilizzare bSmart Tutors per svolgere le ripetizioni online.
Conclusioni
Quello degli studenti con DSA è un campo vastissimo e gli studi pedagogici si sono molto intensificati negli ultimi anni, portando a nuove scoperte che richiedono un aggiornamento attento e costante.
Le riflessioni conclusive che possiamo trarre e presenti in tutte le forme dei disturbi specifici dell’apprendimento sono che:
- È indispensabile lavorare gradualmente per livelli.
- È necessario individuare i punti di forza e debolezza del bambino-ragazzo.
- È importante la collaborazione e condivisione tra tutte le figure attorno all’alunno.
- È fondamentale che le verifiche prevedano obiettivi, numero di domande/esercizi e tempo di realizzazione, comunicate allo studente.
Speriamo che questo lungo excursus sulle metodologia per la didattica DSA ti sia stato di aiuto. Le conoscevi? Nella tua esperienza da insegnante avresti ulteriori suggerimenti? Scrivili nei commenti.