La classe capovolta, nota anche come flipped classroom, rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito educativo, portando gli studenti a esplorare i contenuti teorici autonomamente a casa e a dedicare il tempo in classe ad attività pratiche. Le tecniche di apprendimento come la gamification e gli strumenti a supporto della didattica come l’IA (intelligenza artificiale), stanno dando un contributo enorme alla sua diffusione.
Questo modello si discosta in modo significativo dalla lezione frontale tradizionale, dove l’insegnante espone i contenuti e gli studenti prendono appunti. Nella classe capovolta, il ruolo dell’insegnante cambia, passando da colui che detiene il sapere alla figura di guida e supporto.
Dopo aver fornito una panoramica generale delle principali metodologie didattiche e un focus sulla peer education, in questo articolo ti parleremo di flipped classroom e della sua integrazione con le tecnologie che, un domani, potrebbero supportare la didattica in modo decisivo.
Da quest’anno c’è un nuovo candidato all’esame di maturità, non è proprio in carne e ossa, ma è una specie di archivio virtuale infinito: il suo nome è ChatGPT. Come sai, questo poderoso strumento di intelligenza artificiale è in grado di generare testi attingendo da tutto lo scibile umano. Ma sarà in grado di fornire un testo originale rispettando le indicazioni del tema di maturità del 2024?
In questo articolo abbiamo chiesto alla creatura di Open AI di analizzare la poesia “Pellegrinaggio” di Giuseppe Ungaretti ed elaborare un tema argomentativo da “Come cambia la diaristica ai tempi di internet“, un estratto di “Profili, selfie e blog” di Maurizio Camilito, entrambe tracce della prima prova. ChatGPT si rivelerà uno studente brillante oppure un semplice secchione che fa il compitino a modo? Non ci resta che scoprirlo.
Nell’ambito dell’istruzione, l’intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come una risorsa preziosa per gli insegnanti, offrendo nuove opportunità per migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti. In questo articolo vedremo 7 possibili modi per utilizzare l’intelligenza artificiale a scuola.
Nell’era digitale in cui viviamo, l’intelligenza artificiale (IA) sta svolgendo un ruolo sempre più rilevante nell’ambito dell’istruzione. Tuttavia, è importante sottolineare che gli strumenti di intelligenza artificiale non mirano a sostituire il fondamentale ruolo del docente, bensì a rafforzare e arricchire l’esperienza di apprendimento.
Questi strumenti rappresentano un’innovazione preziosa per supportare il mondo dell’insegnamento, consentendo una personalizzazione dell’apprendimento, l’automatizzazione di compiti ripetitivi e una migliore analisi dei progressi degli studenti.
In questo articolo, esploreremo alcuni dei migliori tool di intelligenza artificiale per la didattica. Vedremo come tali risorse possono essere integrate in modo sinergico all’approccio pedagogico, permettendo ai docenti di concentrarsi maggiormente sull’aspetto interattivo e creativo della loro professione.
Prima, però, ci teniamo a portarti in un viaggio alla scoperta di cos’è l’intelligenza artificiale, come funziona e in quali settore viene oggi usata.
L’intelligenza artificiale si sostituirà agli insegnanti in futuro? Da tempo ormai si dibatte se e quando gli algoritmi generativi, che stanno diventando sempre più complessi e specializzati, rimpiazzeranno alcune mansioni specifiche se non addirittura cambieranno interi settori. Sarà davvero così?
Sull’argomento abbiamo già dedicato un articolo e qualche mese fa anche Bill Gates, magnate e fondatore di Microsoft, aveva detto la sua sull’argomento, scatenando non poche polemiche tra gli addetti ai lavori: «Penso che ci saranno sempre insegnanti umani, ma penso anche che la tecnologia che offriremo a questi insegnanti diventerà migliore, le lezioni diventeranno più interessanti e aiuterà gli studenti a concentrarsi di più sulla propria formazione».
Il tycoon statunitense, a dire il vero, non ha parlato di sostituzione ma di affiancamento e integrazione delle attività svolte dai docenti. Secondo lui le grandi potenzialità offerte da queste tecnologie emergenti potranno diventare valide alleate di chi insegna.
Non contenti delle diverse opinioni che si leggono in rete sul tema, abbiamo provato – un po’ per gioco, un po’ per curiosità – a chiedere un parere al diretto interessato: abbiamo quindi posto la domanda direttamente a ChatGPT, il servizio di intelligenza artificiale più diffuso al mondo. Ecco cosa ci ha risposto.
In questi giorni, nei tempi della digitalizzazione della scuola, si parla molto di Intelligenza Artificiale e di quello che con essa si può e non si può fare in ambito educativo. Anche se certe tecnologie iper sviluppate possono spaventare, bisogna imparare a conoscerle: così si capisce quali sono i loro lati positivi e quali quelli negativi.
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