In questi giorni, nei tempi della digitalizzazione della scuola, si parla molto di Intelligenza Artificiale e di quello che con essa si può e non si può fare in ambito educativo. Anche se certe tecnologie iper sviluppate possono spaventare, bisogna imparare a conoscerle: così si capisce quali sono i loro lati positivi e quali quelli negativi.
Intelligenza artificiale a scuola: i pro
AI è un termine ampio che si riferisce a qualsiasi sistema in grado di eseguire attività che normalmente richiedono intelligenza umana, come comprendere il linguaggio, riconoscere immagini, risolvere problemi, apprendere dai dati e prendere decisioni.
I sistemi di intelligenza artificiale possono variare da semplici chatbot e assistenti vocali a complessi algoritmi e reti neurali in grado di imitare le funzioni del cervello umano. L’intelligenza artificiale funziona utilizzando i dati come input e applicando vari metodi e tecniche per elaborarli, analizzarli e apprendere.
Attraverso i dati forniti, i modelli di intelligenza artificiale possono apprendere in maniera automatica o profonda, comprendere ed elaborare un linguaggio naturale nonché percepire e tradurre le informazioni visive.
Per tutti questi motivi, l’AI può essere usata anche in ambito educativo, portando grandi benefici. Per esempio:
- Apprendimento personalizzato: può aiutare a creare esperienze di apprendimento personalizzato per gli studenti in base alle proprie preferenze, abilità, obiettivi e progressi, nonché fornire feedback.
- Accessibilità: può contribuire a rendere l’istruzione più accessibile e inclusiva per gli studenti con esigenze e background diversi e fornire tecnologie assistive quali la sintesi vocale, i sottotitoli, la traduzione e il riconoscimento della lingua dei segni.
- Coinvolgimento: può aiutare ad aumentare il coinvolgimento degli studenti fornendo ambienti di apprendimento interattivi e interattivi.
- Agevolazione burocratica: può occuparsi delle funzioni amministrative. Si stima, infatti che i docenti impieghino circa il 51% del loro tempo nella burocrazia.
Intelligenza artificiale nella scuola: i contro
Nonostante la grande innovazione, bisogna comunque stare attenti nell’utilizzo di queste tecnologie e imparare a conoscere e usare al meglio questi strumenti. Bandire il digitale e l’intelligenza artificiale a prescindere perché pericolosi non è la soluzione giusta e potrebbe causare più danni che altro.
Come tutto, anche l’intelligenza artificiale ha i suoi contro:
- Conservazione e tracciamento dei dati personali: avrete sicuramente sentito del caso di Chat GPT, che è stata bandita dal Garante della Privacy;
- Etica: l’intelligenza artificiale non è una persona, di conseguenza non ha un’etica. Può essere educata, per questo bisogna stare attenti al modo in cui viene usata;
- Qualità: i contenuti e le risposte forniti dall’AI non sempre sono di qualità o affidabili, proprio perché manca un aspetto umano che le verifichi;
- Equità: i docenti devono assicurarsi di utilizzare l’AI in modo che promuova l’equità e la diversità tra studenti e comunità e assicurarsi di non escludere chi non ha accesso o familiarità con le tecnologie di questo tipo;
Alternative a Chat GPT
Dato che, almeno per il momento, Chat GPT non può essere consultata in Italia, vi suggeriamo altri modelli di AI che potete provare in alternativa:
- BingChat, che fornisce anche le fonti e, a differenza di ChatGPT, è aggiornato sull’attualità;
- Writesonic, permette di scegliere tono, lunghezza e destinazione del contenuto che gli chiedere di scrivere;
- Chatsonic, l’alternativa gratuita più simile a ChatGPT per la creazione di testi originali.
Per altri suggerimenti, controllate qui e qui.
Che cosa ne pensate dell’intelligenza artificiale a scuola? Avete già provato a utilizzarli in classe?
Questo articolo è una traduzione: trovate l’originale qui.