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Il 6 febbraio cade la Giornata mondiale contro la mutilazione genitale femminile. Quello della mutilazione femminile è un fenomeno ancora spaventosamente diffuso e di cui si tende a parlare poco. Siamo dell’opinione, però, che bisognerebbe iniziare a fare sensibilizzazione di questo argomento anche a scuola.

Ecco, quindi, una lista di risorse che potete usare per fare lezione in classe.

violenza donna

Mutilazione genitale femminile: il fenomeno

Oggi esistono in tutto il mondo circa 200mila ragazze e donne che sono state vittime di mutilazione genitale femminile. Sebbene questa pratica sia stata riconosciuta dall’OMS come violazione dei diritti umani, si conta che entro il 2030 altre 68 milioni di ragazze potrebbero seguire lo stesso destino.

Per mutilazione genitale femminile si indica l’asportazione totale o parziale dei genitali femminili non per motivi medici, ma culturali. Le ragioni sono numerose, ma in generale sono legate alla convinzione – collegata a ideali di bellezza e religione – che in questo modo la ragazza resterà pura. Spesso l’operazione viene praticata in casa, senza gli strumenti adatti e, di solito, prima dell’adolescenza o, in genere, entro i quindici anni di età.

Le ragazze, di conseguenza, non solo vanno incontro a seri problemi di salute (infezioni, dolore intenso, probabili complicazioni in caso di parto nonché l’annullamento del piacere sessuale), ma anche psicologici.

In Unione Europea la mutilazione genitale femminili è illegale, ma viene praticata in numerosi Paesi dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Asia e del Sud America. Secondo l’UNICEF, il Paese con il primato tristemente più alto per numero di donne mutilate è l’Egitto, mentre la Somalia ha il più alto numero d’incidenza, pari al 98%.

Inoltre, neanche l’Italia è esente da questo fenomeno: si stima che nel nostro Paese dal 15 al 24% delle ragazze (su una popolazione di circa 70mila) siano a rischio di mutilazioni genitali femminili: scarica questo file per saperne di più.

schema dati

Tasso di donne minorenni e maggiorenni che hanno subito o sono a rischio di mutilazione femminili con indicazione geografica – Fonte Neodemos

Mutilazione genitale femminile: risorse per parlarne a scuola

Appare chiaro che affrontare un argomento come la mutilazione genitale femminile in classe non è semplice, e che bisogna stare molto attenti a seconda dell’età degli alunni. Come avevamo già fatto in occasione della Giornata contro la violenza sulla donna, riteniamo che sia opportuno portare in aula questo fenomeno per cercare di comprenderlo e analizzarlo insieme, senza sfociare in affrettate conclusioni razziste.

Uno dei metodi più immediati per la ricezione del tema è, secondo noi, attraverso documentari, film e, in generale, testimonianze visive. Prima di arrivare a vedere un film, però, vi consigliamo di preparare voi e la classe con una bibliografia.

Sul sito di Amnesty International, potete scaricare gratuitamente questo breve testo che, in poche pagine, riesce a riassumere chiaramente il fenomeno, spiegando che cos’è, com’è nato, dove esiste e in che quantità e cosa fare per combatterlo.

In seguito, potete valutare di proporre alla classe alcuni film, documentari o spettacoli teatrali. In particolare, vi consigliamo:

Uncut – La guerra delle donne contro la mutilazione femminile

Un documentario che illustra le lotte delle donne africane contro la mutilazione femminile nei propri Paesi, Somalia, Kenya ed Etiopia. Uno sguardo dal punto di vista interno, che coinvolge le protagoniste di questo fenomeno a 360 gradi.

Kimbidalé

Il documentario che mostra la battaglia di sensibilizzazione di due donne africane, Madina Aidahis e Halima Issé, sulla mutilazione femminile. Il video racconta come le due donne ogni giorno si rechino in diversi villaggi etiopi per mobilitare gli abitanti, perché capiscano che questa pratica è sbagliata.

Fire Eyes

Il film è l’autobiografia della sua regista somala, Soraya Mire, che qui racconta la sua esperienza con la mutilazione femminile e le sue conseguenze.

Chi è l’ultima?

Si tratta di uno spettacolo teatrale, che vede sul palco tre donne. Le tre protagoniste si trovano nella sala d’attesa di uno studio medico e, mentre aspettano il proprio turno, si lasciando andare a ricordi dolorosi, tutti incentrati sul corpo femminile. Non si parla solo di mutilazione femminile, ma in generale di segni indelebili, dalla violenza alla disperata chirurgia estetica verso un ideale di bellezza irraggiungibile.

Questi sono solo pochi suggerimenti: se desiderate scoprire altri film, documentari e spettacoli sulla mutilazione femminile, vi consigliamo di visitare questa pagina, che è molto fornita e aggiornata.

 

Che cosa ne pensate? Avete mai parlato di mutilazione genitale femminile in classe o avete intenzione di farlo? Oppure credere che non sia un argomento da affrontare a scuola?

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Michela è Content & Social Media Editor in bSmart Labs. I social sono il suo pane quotidiano e cura la scrittura degli articoli su questo blog!

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