Vorresti diventare un insegnante fantastico? Quella dell’insegnante, infatti, è una delle professioni più difficili al mondo, anche se non tutti se ne rendono conto.
Leggi il nostro articolo per ricevere qualche consiglio! Noi ci siamo ispirati qui.
Come diventare un insegnante fantastico: tre consigli
Una delle parti fondamentali nel lavoro di educatore è la valutazione: ogni insegnante prima o poi dovrà dare una valutazione ai propri alunni. Questa, tuttavia, non è sempre facile dal momento che esistono migliaia di casi e che richiederebbero strumenti diversi.
Gli stessi studenti si ritrovano ossessionati da queste valutazioni, da voti e punteggi. L’insegnante e scrittore John Holt (una delle massime personalità dell’università di Yale) lo ripeteva spesso: “Mi trovo a rendermi conto che ciò che ostacola il pensiero degli studenti, ciò che li spinge a queste strategie ristrette e difensive, è la sensazione che DEVONO impressionare gli adulti, a tutti i costi“.
Come colmare il divario tra insegnamento e valutazione? Ecco tre consigli.
1. Ripensare il linguaggio in classe
Questo è il primo passo per qualsiasi conversazione in classe, indipendentemente da qualunque sia il tipo di scuola in cui lavoriamo.
Tutti ricordiamo che quando eravamo studenti alcuni professori sottolineavano quanto alcuni argomenti o domande fossero “importanti al fine dell’esame”. Ricorderai anche che altri invece si concentravano sul sistema a punteggio.
Pensa se invece ti avessero detto: “Immagina di essere su una lunga strada su un veicolo in movimento, c’è il sole e vedi una pozzanghera davanti a te. Non piove da settimane. Confuso, giusto? Cosa sta succedendo davvero? Ora, Studente A, puoi dirmi come si chiama questa esperienza in due parole? E Studente B, puoi riassumerlo in una frase? E studente C, e se me lo spiegassi come se fossi un bambino di otto anni?”
Il focus è rimasto lo stesso, ma la lingua è stata rimodellata per renderla meno finalizzata all’assegnazione di un voto.
2. Un metodo di valutazione olistico
Non sempre una valutazione unica, da parte di un solo docente, è sufficiente. Non sempre è possibile standardizzare le strategie di valutazione. L’idea che la vera valutazione in classe debba derivare dalle osservazioni di un unico insegnante (quindi da un unico punto di vista) potrebbe rivelarsi un errore.
Potresti consentire, in alcune occasioni, che il lavoro dei tuoi alunni venga valutato più volte e da voci diverse, magari includendo gli studenti stessi. Potresti dividere la classe in gruppo e proporre dei progetti, che poi ogni gruppo potrebbe valutare.
Potrebbe essere utile agli studenti per capire in modo pratico come funzionano i feedback e le valutazioni nel mondo reale.
3. “È chiaro?“
La grande domanda.
Come educatore, lo strumento di valutazione quotidiano più semplice è sempre questa domanda: “È chiaro?“. Tuttavia, contrariamente all’opinione popolare, questo metodo potrebbe rivelarsi più uno strumento di autostima o di feedback per il docente stesso che come una valutazione della comprensione degli studenti.
L’insegnante Vidushi Chhabra ammette che a causa di programmi di lezione rigorosi e scadenze imminenti, a volte si ritrova a corto di tempo e ha usato questo trucco per passare agli argomenti successivi. “Ho realizzato di aver usato questo metodo troppe volte, in maniera sbagliata, quando mi hanno risposto ‘Sì signora’ al mio ‘Capito?’. Era come se i ragazzi fossero terrorizzati di rispondere di no“.
La lezione non deve basarsi sul bisogno di approvazione degli insegnanti. Come mai? Perché per gli studenti la semplice domanda “Avete capito?” può suonare come un qualsiasi altro test, il che può renderli ancora più confusi e nervosi.
Dovresti trasmettere l’idea che gli studenti possano, sì, porre tutte le domande che vogliono, ma anche che alcune domande sono effettivamente migliori di altre. Non esistono domande stupide, ma dovresti premiare i ragazzi quando ne fanno una particolarmente brillante, o quando hanno il coraggio di ammettere di non aver capito.
Per essere un insegnante occorrono organizzazione e sforzi considerevoli. Ma per essere un insegnante bravo, ci vogliono anche coraggio, capacità di disimparare e voglia di scoprire cose nuove.
Che cosa ne pensi, quali tipi di metodi di valutazione usi nella tua classe? Trovi altri consigli qui.