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Il 16 giugno si celebra l’anniversario di Valentina Tereškova, una delle prime persone, nonché la primissima donna a essere andata nello spazio.

Partì il 16 giugno del 1963 e rientrò sulla Terra il 19.

Questa è la sua storia.

Valentina Tereškova oggi

Valentina Tereškova: dalla lavanderia allo spazio

Valentina Tereškova oggi ha 85 anni, ma da giovane è stata una delle donne più importanti dell’ex Unione Sovietica.

È nata nel 1937 a Bol’šoe Maslennikovo, un minuscolo villaggio russo sul fiume Volga e prima di diventare un’astronauta ha avuto una vita movimentata, caratterizzata da un’infanzia molto difficile durante la Seconda guerra mondiale. Dopo la morte del padre soldato, lavorò per un periodo in una fabbrica di pneumatici e per diversi anni come sarta e stiratrice in una piccola lavanderia.

Tuttavia, il suo sogno era quello di diventare una paracadutista e si diplomò. Il suo più grande idolo era l’astronauta Jurij Gagarin, che nel 1961 era diventato il primo uomo a partire per lo spazio.

Nel 1962, in piena guerra fredda e in continua competizione con il Stati Uniti, l’Unione Sovietica non era ancora soddisfatta di essere stata la prima nazione ad aver mandato una persona nello spazio. Non voleva detenere solo il record di aver mandato il primo uomo nello spazio, ma anche la prima donna. Così, nel 1962 fu lanciato un bando per trovare la prima ragazza astronauta della storia.

Valentina Tereškova spazio

Il viaggio nello spazio

All’epoca Valentina Tereškova aveva solo 25 anni e non aveva effettuato studi o allenamenti fisici e mentali per compiere un’impresa del genere. Nonostante questo, superò i test scritti e dopo circa un anno di addestramento fu scelta tra oltre mille candidate.

Era l’unica componente della missione Vostok 06 e il 16 giugno partì da Bajkonur, nell’odierno Kazakistan, per la sua missione. Con il nome in codice di “Gabbianella” (čajka in russo), rimase nello spazio per tre giorni, effettuò quarantotto orbite terrestri e durante questo viaggio incrociò con la sua navicella il collega Valerij Fëdorovič Bykovskij (1934-2019), che era partito pochi giorni prima di lei per la missione Vostok 05. Il viaggio nello spazio ebbe alcune difficoltà e la navetta all’improvviso prese ad allontanarsi dal percorso stabilito. Per fortuna, grazie alle indicazioni dalla torre di controllo andò tutto bene.

Il 19 giugno Valentina Tereškova atterrò nelle campagne di Karaganda, dove fu aiutata a sganciarsi da alcuni contadini kazaki. Nel suo libro, The First Lady of Space, ha raccontato che una delle donne che la soccorse, una volta compreso che proveniva dallo spazio, le chiese se avesse incontrato Dio.

Valentina Tereškova francobollo

Francobollo sovietico con Valentina Tereškova e Valerij Fëdorovič Bykovskij

L’idolo femminista e le altre donne dello spazio

I giornali sovietici la acclamarono come “La vera miss Universo” e la popolarità di Valentina Tereškova salì alle stelle. Questa esperienza la formò moltissimo e la spinse a entrare in politica, per alimentare il movimento femminista e quindi spingere più donne a seguire i propri sogni, anche se non convenzionali per l’epoca.

Moltissime donne si sono lasciate ispirare dalla sua figura, ma si dovettero aspettare altri diciannove anni per vedere la seconda donna nello spazio. Fu la russa Svetlana Savickaja, che partì per la prima volta nel 1982 e nel 1984 divenne anche la prima donna ad aver compiuto una passeggiata spaziale.

La prima astronauta americana è stata Sally Ride (1951-2012), che fu lanciata in orbita nel 1983, mentre la prima europea fu la francese Claudie Haigneré nel 1996. L’Italia, infine, per vedere la prima astronauta donna ha dovuto attendere fino al 2014, con la famosissima Samantha Cristoforetti.

Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti

Donne e STEM: ancora disparità?

L’11 febbraio 2022, in occasione della Giornata Internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza, Save the Children ha diffuso i dati di quante donne effettivamente studino materie STEM o occupino una posizione lavorativa in campo scientifico.

Oggi sono in continuo aumento le ragazze che si appassionano alla scienza sin dai banchi di scuola e il 54% di loro decide di iscriversi a una facoltà scientifica. Molte, tuttavia, ancora ritengono di essere “poco adatte alla scienza” o di sentirsi giudicate quando scelgono un corso di laurea non umanistico.

 

 

E tu cosa ne pensi? Cosa hai studiato? Nella tua classe ci sono bambine e ragazze che sognano di diventare scienziate?

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Michela è Content & Social Media Editor in bSmart Labs. I social sono il suo pane quotidiano e cura la scrittura degli articoli su questo blog!

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