Da tanti anni si parla di innovazione digitale nelle scuole, ma cosa significa esattamente? A volte si crede che il digitale non abbia cambiato granché in ambito scolastico. Certo, ora abbiamo i registri elettronici e le lavagne multimediali, ma è davvero tutto qui?
Ovviamente no. Digitale a scuola non significa solo questo, ma qualcosa di molto più grande.
Digitale a scuola: cosa significa
Il digitale negli ultimi vent’anni ha invaso prepotentemente la vita domestica e oggi ne siamo diventati quasi dipendenti. Come ogni cosa, anche il digitale ha i suoi pro e i suoi contro e di conseguenza bisogna imparare a usarlo nel modo giusto per ottenere dei benefici.
Com’era prevedibile, il digitale è arrivato anche nelle scuole: prima timidamente, con i primi CD-ROM allegati ai libri di testo, e poi con sempre più entusiasmo.
La riconversione dei libri di testo
Con il tempo sono nate tantissime piattaforme scolastiche digitali, come per esempio bSmart, che da tanto tempo si occupa di riconvertire in formato digitale i libri di tanti editori di scolastica.
Ma cosa significa convertire un libro digitale? Per passare da analogico a digitale, un libro di testo non può semplicemente diventare un pdf: in questo modo non cambierebbe granché, se non il dispositivo di lettura. Con la trasformazione in digitale, il libro assume un linguaggio ipertestuale. Questo significa che può essere letto anche in modo non lineare ed è ricco di link e risorse varie, che lo rendono multimediale e interattivo.
Quando questa trasformazione avviene nel giusto modo (e anche, occorre dirlo, quando lo stesso testo viene usato nel giusto modo), l’esperimento digitale ha avuto successo.
Le esperienze digitali, tra classi virtuali e realtà aumentata
Scuola digitale non significa solo utilizzare testi digitali, ma vuol dire anche creare delle esperienze digitali. Oggi molte scuole, in Italia e nel mondo, lavorano per sfruttare al meglio la tecnologia così che gli studenti scoprano un modo nuovo di imparare. Così, acquisiscono competenze trasversali che possono usare anche fuori dalle mura scolastiche.
Per questo, troviamo scuole che da tempo hanno abbandonato carta e penna e insegnano agli alunni, fin da piccolissimi, a usare solo i dispositivi elettronici. Alla Alt School di San Francisco, per esempio, i bambini vengono abituati a maneggiare smart-pen, a scrivere sul tablet e a disegnare con programmi di grafica.
Un rifiuto così drastico dell’apprendimento tradizionale è stato criticato spesso: innovare non significa distruggere tutto quello che è avvenuto prima. A parer nostro, per avere l’educazione migliore non bisogna imporre il digitale, ma integrarlo con le risorse analogiche già presenti.
La vera innovazione resta l’integrazione. Per questo sono nati strumenti in grado di permettere questa convivenza tra queste due realtà apparentemente opposte, come le classi virtuali e le app per la realtà aumentata. Entrambe, infatti, non avrebbero senso se non dovessero sempre riagganciarsi al corrispettivo analogico.
Le flipped classroom
Questa integrazione è supportata molto bene dalle flipped classroom, ovvero le “classi rovesciate”. Con questa didattica la lezione diventa il compito a casa, mentre il tempo a scuola viene usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori.
Questo significa che nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse digitali, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali, integrando i materiali tradizionali a quelli più tecnologici.
In Italia, una delle scuole più all’avanguardia su questo punto di vista è l’istituto Ponti di Gallarate, in provincia di Varese. Questo metodo di studio, tra tradizione e innovazione, ha portato a risultati così grandi che Rai ha deciso di girare una docu-serie a tema.
Didacta, la fiera per l’innovazione digitale scolastica
L’innovazione digitale a scuola è un argomento di grande attualità, che non scatena solo dibattiti, ma porta anche a eventi importanti, dove si recano professionisti del settore informatico e docenti. Quest’anno, per esempio, anche noi parteciperemo a Didacta, la più grande fiera italiana sulla trasformazione digitale in aula, dove porteremo la nostra idea di education.
Conosci già questa fiera? Vi svolgerà a Firenze tra il 20 e il 22 maggio e prevede un programma incredibile, tra workshop e seminari, dai percorsi per l’acquisizione delle competenze trasversali alle simulazioni di robotica educativa.
Noi saremo presenti per tutti e tre i giorni, durante i quali esporremo la nostra piattaforma digitale, che oggi viene usata da oltre tre milioni di utenti, tra insegnanti e studenti. Venerdì, sabato e domenica organizzeremo tre eventi dove illustreremo alcune delle funzionalità più utilizzate su bSmart. Se vuoi saperne di più, puoi partecipare alla demo o prenotare direttamente un appuntamento al nostro stand per un incontro diretto con noi: trovi tutte le info qui.
Che cosa ne pensi del digitale a scuola? Parteciperai anche tu a Didacta? Ti aspettiamo allo stand i33 del padiglione Spadolini!