Partiamo da un assunto fondamentale: chi presenta Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) non è affetto da una malattia. Infatti, il termine disturbo indica, negli studenti con DSA, un’irregolarità o un disordine nelle funzioni di apprendimento.
I DSA sono, quindi, disturbi del neuro-sviluppo che si manifestano nella capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Queste difficoltà emergono nel periodo della scolarizzazione, e riguardano principalmente:
- Dislessia, cioè la difficoltà di leggere velocemente e correttamente un testo scritto.
- Disortografia, legato alla capacità di scrivere in modo fluente.
- Disgrafia. La fatica dello studente, in questo caso, risiede nell’abilità motoria della scrittura, un po’ come se dovesse impugnare la penna al contrario, cercando di rendere la sua grafia leggibile.
- Discalculia. Questo disturbo compromette l’abilità di usare i numeri, effettuare calcoli e risolvere operazioni matematiche.
Se i disturbi Specifici dell’apprendimento non sono una malattia, allora non è prevista una vera e propria “cura”. Secondo AID, l’Associazione Italiana Dislessia, gli studenti con DSA hanno un diverso funzionamento del cervello, e ciò non impedisce la realizzazione della lettura, scrittura, numerazione o altro.
Quali sono, dunque, gli strumenti e le pratiche per indirizzare l’insegnamento verso altre tipologie di apprendimento? Ne parliamo in questo articolo.
Il bullismo è un fenomeno sempre esistito, caratterizzato da prepotenza e intento di svalutare una persona agli occhi degli altri, facendogli perdere autostima e coltivando un senso di inadeguatezza che rischia di condizionare la sua crescita personale. Un problema che avevamo già affrontato in un precedente aritcolo.
Anche se spesso commesso da ragazzi che provengono da contesti sociali e familiari difficili, il bullismo è un comportamento “interclassista”, che può cioè verificarsi tanto tra le persone in condizioni economiche complicate quanto in quelle che provengono da famiglie agiate.
Il tema è all’ordine del giorno in quanto è una tendenza che va sempre più diffondendosi tra i ragazzi in età pre-adolescenziale e adolescenziale. Nell’era del digitale il bullismo sta trovando molto spazio anche negli ambienti virtuali, su Internet e i social network, attraverso il cyberbullismo. In pratica, la persecuzione si estende oltre le barriere fisiche, non concedendo alla vittima un’area al riparo dalla violenza.
Sensibilizzare i ragazzi sul tema è un compito che gli insegnanti cercano di svolgere tutti i giorni, per stroncare sul nascere quegli atteggiamenti violenti e fornendo un’arma di difesa contro questi attacchi.
In questo articolo abbiamo pensato di consigliarti 5 film sul bullismo e 2 serie tv da far vedere ai tuoi studenti, perché possano comprenderlo meglio.
Come funziona il cervello e come apprendiamo?
Grazie alla ricerca neuroscientifica oggi è possibile iniziare a conoscere qualcosa sulla misteriosa, fondamentale e affascinante capacità del nostro cervello di apprendere. Sono svelati alcuni meccanismi e ingranaggi attraverso cui comprendere meglio come funziona quel vasto e per lo più inesplorato mondo chiamato “mente”.
Dopo il ritorno a lavoro del personale docente e non, per chi suona la campanella a questo giro? Per i ragazzi, che stanno gradualmente mettendo nuovamente piede in classe, secondo quanto disposto dalla Regione in cui risiedono. Non è un giorno di festa per molti, ma motivo di preoccupazione per tanti. Il rientro a scuola per gli studenti non è mai facile da affrontare, perché sono quasi trascorsi tre mesi e il distacco rischia di prolungare la fase di reinserimento nelle abitudini quotidiane (sveglia presto al mattino, lezione alla mattina, studio al pomeriggio).
Dal punto di vista degli insegnanti, le prime settimane sono un periodo delicato, in cui il compito principale consiste nell’accoglienza scolastica. Il grosso del lavoro è concentrato in attività per creare un clima sereno e collaborativo, in cui gli alunni si ritrovano dopo tanto tempo o si conoscono per la prima volta.
In un precedente articolo avevamo parlato di alcune pratiche utili per gli insegnanti per affrontare al meglio la ripresa della didattica. In questo, invece, troverai pratiche ed esercizi utili per attraversare il rientro a scuola e riportare i tuoi studenti nell’ecosistema dell’educazione.
Se sei desideroso di rimanere costantemente aggiornato sulle ultime tendenze dell’istruzione, hai fatto la scelta giusta nel cercare le migliori newsletter italiane e internazionali per insegnanti. Navigare nel mondo dell’istruzione può essere una sfida, ma queste 10 newsletter sono qui per semplificarti la vita.
In questo articolo, esploreremo le 10 newsletter più informative e ispiratrici che ogni insegnante dovrebbe avere nella propria casella di posta elettronica. Che tu sia un docente alle prime armi o con esperienza, troverai sicuramente qualcosa di prezioso in queste fonti d’ispirazione e informazione.
La stagione delle ferie si avvia verso la conclusione, e l’inizio del nuovo anno scolastico è alle porte. Il rientro a scuola e la preparazione della didattica sono motivo di preoccupazione per i tanti docenti (quasi un milione) che si apprestano a tornare nelle aule. Professori alle primissime esperienze, composizione delle nuove classi, e c’è già chi guarda al prossimo giugno, quando si dovrà portare a termine il programma annuale.
Le fonti di stress possono essere molte, e spesso l’orologio della routine quotidiana è ancora impostato sulle giornate trascorse al mare o in montagna. Come si può, dunque, aggiornarlo al mese di settembre? In questo articolo vogliamo proporti 5 consigli pratici per un rientro post vacanze graduale e senza stress. Buona ripartenza!
Compiti per le vacanze sì o no? Questo è il dilemma che, puntualmente, si ripresenta nella mente di molti insegnanti durante le ultime settimane di scuola.
Eh sì, perché tra le tante cose che i docenti devono fare nei pochi giorni che li separano dal suono dell’ultima campanella, c’è sicuramente anche l’organizzazione delle attività da far svolgere ai propri studenti durante il periodo estivo.
Quindi, cosa scegliere? Da un lato ci sono i classici libri per il ripasso e dall’altro la possibilità di dare i ragazzi tre mesi di totale libertà. Naturalmente non esiste una risposta corretta in assoluto, ma come spesso accade la soluzione migliore potrebbe trovarsi tra i due estremi.
Esistono infatti molte alternative ai tradizionali compiti delle vacanze che consentono di fare esperienze in grado di stimolare la creatività e curiosità degli studenti e allo stesso tempo allenare indirettamente alcune competenze che sono state approfondite durante l’anno appena concluso.
In questo articolo trovate 10 attività che, da sole o combinate tra loro, possono integrare o sostituire completamente i compiti delle vacanze tradizionali.
Finalmente siamo a maggio: ci sono gli ultimi compiti da preparare, il programma da finire, pensare alle interrogazioni per recuperare le insufficienze… I ragazzi certamente sono stressati, ma come sopravvivere alle ultime settimane di scuola… quando sei un docente?
Le cose da fare sembrano tantissime e il tempo a disposizione sempre di meno. Ecco i nostri consigli per chiudere l’anno serenamente.
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