Il 2016 si è appena concluso ed è ormai tempo di fare un po’ di bilanci sull’anno appena trascorso: ripercorriamo insieme alcuni dei dati più rilevanti che sono emersi da studi e ricerche internazionali pubblicati nel corso di quest’ultimo anno e condotti per comprendere meglio le dinamiche della vita scolastica di studenti e insegnanti, i livelli di istruzione garantiti dai vari Paesi del mondo, l’utilizzo di metodologie didattiche innovative e molto altro ancora.
Con l’augurio che queste informazioni possano aiutare tutti nel mondo della scuola e dell’istruzione a ripartire nel 2017 avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere, le strategie di successo da adottare e gli aspetti che, invece, sono ancora da migliorare!
La qualità, l’equità e l’efficienza dei sistemi scolastici: l’indagine PISA 2015 dell’OCSE
L’indagine condotta dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha valutato le competenze di 540.000 studenti quindicenni provenienti da 72 Paesi su lettura, matematica, scienze e problem-solving.
Tra i sistemi di istruzione migliori quelli di Singapore, Giappone, Finlandia e Canada. Purtroppo non è altrettanto buono quello italiano, dove il divario di competenze tra ragazzi e ragazze è più accentuato che altrove. In Italia, inoltre, i quindicenni sembrano trascorrere più tempo sui banchi di scuola rispetto ai loro coetanei di altri nazioni, anche se le assenze ingiustificate e le bocciature superano la media OCSE. Di contro, migliorano i punteggi ottenuti in matematica rispetto ai risultati degli anni precedenti.
Potete consultare il documento completo della ricerca PISA 2015 qui.
L’evoluzione del settore dell’istruzione e della formazione nell’UE: la relazione di monitoraggio della Comunità Europea
L’Education and Training Monitor è una pubblicazione annuale che segue l’andamento del mondo dell’istruzione e della formazione nei Paesi membri dell’Unione Europea, delineando un quadro generale che si basa su fonti e dati sia quantitativi sia qualitativi. Tra gli indicatori chiave di questo studio anche il tasso di abbandono scolastico, il tasso di occupazione dei laureati e la qualità dei servizi educativi per l’infanzia.
I risultati dell’Italia per l’anno 2015 hanno messo in evidenza uno scenario che mostra segni di miglioramento, ma che richiede ancora molti interventi di potenziamento, specie se paragonato alla media UE. La riforma della scuola e il sistema nazionale di valutazione sono stati riconosciuti come potenziali fattori di un’evoluzione positiva del sistema, ma resta preoccupante il fenomeno della “fuga dei cervelli”.
Potete consultare il documento completo della relazione 2016 della Comunità Europea qui.
Lo stato dell’istruzione nel mondo: la ricerca Education at a glance 2016 dell’OCSE
Un altro studio condotto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha analizzato i sistemi scolastici ed educativi dei 35 Paesi membri e di alcune altre nazioni partner come la Russia, l’Arabia Saudita, la Cina e il Brasile, restituendo valutazioni molto significative su temi come l’impatto della formazione nei vari Paesi, le risorse finanziarie e umane che si investono nel settore, l’organizzazione delle scuole e l’accesso all’istruzione. I risultati emersi mostrano, tra l’altro, che in tutte le nazioni:
- si stanno trovando altri canali, oltre alla spesa pubblica, per finanziare l’istruzione superiore;
- il divario di genere persiste nell’istruzione e non solo;
- gli immigrati hanno meno probabilità di frequentare tutti i cicli dell’istruzione.
Potete consultare il documento completo del rapporto Education at a Glance 2016 qui.
L’educazione all’imprenditorialità: lo studio di Eurydice sulle scuole europee
L’Unione Europea considera prioritarie le iniziative di formazione alla cultura d’impresa, riconoscendole come uno strumento utile alla lotta contro la disoccupazione giovanile. Per questo motivo, Eurydice ha dedicato un’indagine specifica per valutare come l’educazione all’imprenditorialità venga promossa nelle scuole. Sul totale dei 38 Paesi esaminati, l’Italia figura purtroppo nel gruppo dei 9 che non hanno alcun tipo di programmazione nazionale su questo tema, né dal punto di vista della didattica per gli studenti né da quello della formazione per gli insegnanti. Si dimostrano invece all’avanguardia il Nord Europa e alcuni Paesi balcanici.
Potete consultare il documento completo dell’indagine Entrepreneurship Education at School in Europe qui.
Dall’inclusione a scuola al benessere di insegnanti e studenti, dall’impatto della tecnologia in classe al game-based learning: altri dati da conoscere
Tante altre sono le ricerche pubblicate nel 2016 che hanno cercato di fare luce sullo “stato dell’arte” dei sistemi scolastici nel mondo. Chi fosse interessato a conoscere ulteriori dettagli sul settore, guardando anche ai contesti d’oltreoceano, può trovare una ricca fonte di riferimenti in questo articolo di Edutopia.
Quali sono i vostri “buoni propositi” per la scuola per il 2017? Su quali obiettivi vi volete concentrare? Raccontatecelo nei commenti!