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Il 20 ottobre si celebra l’anniversario della morte di Anne Sullivan, l’insegnante americana nota soprattutto per essere stata la mentore della scrittrice Helen Keller.

Con la sua famosa allieva, Anne condivideva la disabilità visiva: quando aveva cinque anni, infatti, contrasse un’infezione che la rese gravemente ipovedente. Questo, comunque, non le impedì di studiare e di diventare una figura di riferimento per la scuola statunitense e mondiale.

Anne Sullivan

L’infanzia e la malattia

Anne proveniva da una famiglia molto povera. Quando aveva solo cinque anni, contrasse il tracoma, un’infezione batterica della cornea che a sette l’ha rese quasi cieca. Da quel momento e per tutta la vita Anne vide solo ombre. Alla morte della madre, a nove anni, fu mandata dal padre in un orfanotrofio insieme al fratello minore, che morì pochi mesi dopo a causa delle pessime condizioni del luogo.

Si aprì un’inchiesta sull’istituto e in questa occasione Anne conobbe l’ispettore Franklin Benjamin Sanborn, che supplicò di aiutarla a entrare in una scuola per non vedenti. All’epoca Anne era appena adolescente, ma non aveva mai imparato a leggere né a scrivere. Aveva sentito parlare di queste scuole e sapeva che l’unico modo per elevarsi dall’umile condizione in cui si trovava era studiare.

L’uomo si fece convincere dalla tenacia di Anne e la iscrisse alla Perkins, la prima scuola americana per sordociechi che esiste ancora oggi. Nel 1886, a diciannove anni, si diplomò con il massimo dei voti e, in quanto studentessa migliore del suo corso, tenne il discorso di fine anno.

Nel 1887 trovò lavoro presso la famiglia Keller, la cui figlia, Helen, aveva perso la vista e l’udito dopo aver contratto una malattia (probabilmente meningite) poco più che neonata.

anne sullivan

La sfida con Helen

Helen Keller all’epoca aveva solo sette anni e nessun tutore era mai riuscito a coinvolgerla.

All’inizio, fu molto dura anche per Anne: la bambina non reggeva i ritmi di insegnamento così ferrati, si distraeva e sembrava completamente disinteressata, persa nel suo mondo.

Si trattava di un tipo di studio ricco, adatto per com’era Anne, una studentessa affamata di conoscenza, desiderosa di imparare tutto quello che aveva ignorato per tanti anni.

Un tipo di studio adatto a un’allieva come Anne. Ma non come Helen.

A questo punto l’insegnante ebbe un’idea: alla Perkins, la sua mentore Laura Bridgman (la prima persona sordocieca a imparare a parlare, leggere e scrivere in America) le aveva insegnato il linguaggio dei segni. La ragazza sapeva che la sua piccola allieva non poteva vederlo, ma forse poteva sentirlo.

E così, mentre la aiutava a comporre i gesti per scrivere “acqua”, le rovesciò un bicchiere sulla mano: questa scena entrerà nella storia e da quel momento Helen si impegnò seriamente.

Così, anni dopo, riportò il momento nella sua autobiografia:

«Rimasi immobile, la mia intera attenzione fissa sui movimenti delle sue dita. Improvvisamente sentii una coscienza sfocata, come di qualcosa di dimenticato e poi il brivido di un pensiero che ritorna. E in qualche modo il mistero del linguaggio mi fu rivelato. E allora capii che a-c-q-u-a significava quella cosa meravigliosa e fresca che scorreva sopra la mia mano. La parola vivente svegliò la mia anima, le diede luce, speranza. La rese libera»

Sei mesi dopo Helen aveva imparato a comunicare, a leggere il Braille e aveva acquisito un vocabolario molto vasto. A questo punto anche lei si iscrisse alla Perkins.

Anne Sullivan e Helen Keller

Il successo

A scuola Helen ottenne risultati strepitosi: era una ragazza estremamente intelligente e dotata e questo la portò prima a diplomarsi e poi a frequentare Cambridge e Harvard. Nel 1904, a ventiquattro anni, diventò la prima persona sordocieca a laurearsi in America.

Presto, Helen Keller divenne una figura importante: scrittrice, attivista e a sua volta insegnante. Le due, mentore e alunna, rimasero unite per tutta la vita.

Non mancarono i momenti difficili: c’è chi accusò Anne Sullivan di aver plagiato la ragazza e di proiettare i propri successi su di lei. D’altro canto, Anne divenne forse troppo morbosa nell’educazione di Helen e c’è chi dice che questo causò la fine del matrimonio con il critico letterario John Albert Macy.

Anne Sullivan morì a settant’anni nel 1936, assistita fino alla fine dalla sua incredibile allieva.

Anne sullivan e helen keller

Dalla vita di Anne Sullivan, è stata tratta l’opera teatrale Anna dei miracoli, andata in scena per la prima volta nel 1957 e ripetuta regolarmente. Dallo spettacolo, nel 1962 è nato un film dallo stesso titolo.

Inoltre, Helen Keller parla della sua formazione e della sua amata insegnante nell’autobiografia La storia della mia vita.

Cosa ne dite? Conoscevate l’incredibile storia di Anne Sullivan?

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Michela è Content & Social Media Editor in bSmart Labs. I social sono il suo pane quotidiano e cura la scrittura degli articoli su questo blog!

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