In occasione della tre giorni di iniziative organizzata dal Ministero dell’Istruzione presso la Reggia di Caserta dal 25 al 27 novembre per festeggiare il primo compleanno del Piano Nazionale Scuola Digitale, il Ministro Stefania Giannini ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni per il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti, a partire dal pensiero computazionale: “Ogni studente imparerà a programmare: dal prossimo anno tutte le scuole primarie avranno la possibilità di fare 60 ore all’anno di coding.”
Ma perché conoscere i principi della programmazione e del pensiero computazionale è così importante? Non è quindi solo una competenza informatica da “tecnici”?
Non si sta parlando solo di formare gli studenti affinché siano in grado di scrivere codice per realizzare programmi informatici, ma anche di far loro acquisire le competenze necessarie ad analizzare un determinato problema – anche molto complesso – e trovare la soluzione più efficace per risolverlo attraverso azioni consequenziali.
Già molte scuole hanno fatto esperienze in questo senso utilizzando strumenti come Scratch, avviando progetti di robotica educativa o partecipando a iniziative come Programma il Futuro; voi vi siete già lanciati nella sperimentazione? Abbiamo raccolto alcuni consigli e suggerimenti per chi volesse cominciare.
Cinque cose che il coding insegna agli studenti più giovani
Una delle prime domande che sicuramente vi sarete posti è: ha senso cominciare a insegnare a programmare così presto, già nella scuola primaria (o addirittura in quella dell’infanzia)? Secondo molti la risposta è sì ed è giustificata da almeno cinque competenze che i bambini, già alle elementari, acquisirebbero attraverso il coding:
- l’apertura a nuove idee e a nuovi modi di fare le cose;
- la capacità di correre dei rischi e imparare dai propri errori;
- la collaborazione per arrivare alla soluzione di un problema;
- la creatività;
- la capacità di comunicare e spiegarsi per chiedere o dare aiuto.
Leggi l’articolo 5 Things Coding Teaches the Youngest Learners, di Julie Randles, ISTE.
Sei consigli per insegnare ai bambini a programmare
E ora qualche consiglio pratico per chi volesse cimentarsi con la programmazione nella propria classe. Innanzitutto, niente paura: non è necessario essere un esperto di informatica o avere una mente matematica; per cominciare potete affidarvi ai tanti testi e video tutorial disponibili online!
Il passo successivo è scegliere lo strumento giusto per l’età dei vostri studenti (ad esempio, optate per Scratch per quelli più giovani e puntate invece su Python per i più grandi). Ricordate poi che il coding è un’attività pratica, interattiva, quindi è bene che bambini e ragazzi non si limitino alla teoria, ma provino in prima persona a programmare (provate a scrivere insieme il codice di un gioco, riuscirete a coinvolgerli più facilmente!).
Infine, se possibile, fate in modo che ogni studente abbia un computer per lavorare; in alternativa, organizzate la vostra classe in piccoli gruppi così che, a turno, ciascuno possa sperimentare.
Leggi l’articolo 6 tips for teaching kids to code, di Al Sweigart, opensource.com.
Oltre quindici modi per insegnare a ogni studente come programmare (anche senza un computer)
Quest’ultimo articolo raccoglie numerosi spunti per introdurre i vostri studenti al coding, con risorse suddivise per fasce d’età. Troverete informazioni non solo sui principali strumenti software e sulle piattaforme per la programmazione disponibili in rete, ma anche interessanti riferimenti per tutorial e piani di lezione, oltre a indicazioni per l’acquisto di dispositivi hardware dedicati (dal computer Raspberry Pi ai robot Dash and Dot, ad esempio).
Leggi l’articolo 15+ Ways of Teaching Every Student to Code (Even Without a Computer), di Vicki Davis, Edutopia.
Avete già avviato progetti di coding nelle vostre scuole? Raccontateci le vostre esperienze utilizzando i commenti!
Per me è bellissimo i sono affascinato dall’informatica e mi piace molto questa l’idea
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