
Dopo aver approfondito il metodo molto più manuale del Tinkering, oggi ci dedicheremo a una nuova metodologia didattica, quella della classe scomposta.
Nata da un’idea della professoressa Dianora Bardi, si tratta di una metodologia didattica innovativa, che si discosta dall’impostazione tradizionale della lezione frontale, per favorire un apprendimento più dinamico, personalizzato e una maggiore partecipazione degli studenti. Prevede una completa ristrutturazione non solo degli ambienti e degli arredi, ma anche del rapporto docente-studente e studente-studente.
La classe scomposta è pensata per essere un ambiente accogliente, con gli studenti come protagonisti, suddivisi in gruppi flessibili che non operano soltanto nelle classi, ma anche in laboratori pensati per le specifiche esigenze.
Nonostante preveda una vera e propria sfida per la distribuzione tradizionale delle nostre classi e delle nostre scuole, i benefici in termini di apprendimento e sviluppo delle competenze trasversali la rendono una metodologia interessante per il futuro dell’educazione.
Vediamoli insieme!
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