Il nostro viaggio alla scoperta delle scuole nel mondo è partito dagli USA. Ora per arrivare nel prossimo paese che vogliamo visitare è necessario prendere un aereo che ci porti in Estremo Oriente, nel paese più grande del continente asiatico: la Cina.
Nonostante le dimensioni, il loro sistema educativo è abbastanza uniforme e sottoposto al rigido controllo dello Stato centrale. Non mancano comunque le differenze di come sono organizzate le strutture e la loro amministrazione, dove il gap più evidente è tra le aree rurali e le città urbane.
Preparati dunque per questo viaggio entusiasmante!
Breve storia della Cina
Prima di spiegare come funziona la scuola in Cina, è necessario fare un breve excursus storico su questo immenso paese.
Attualmente la Repubblica Popolare Cinese è governata dal Partito Comunista, che nel 1949 conquistò il potere guidato dallo storico leader Mao ZeDong ,che aveva sconfitto il suo rivale Chiang kai-shek e il partito nazionalista Kuomintag.
Con quasi un miliardo e mezzo di abitanti, è la seconda nazione più popolosa al mondo dopo l’India, ed è al terzo posto per dimensione del suo territorio, dietro Russia e Canada.
Fino alla fine degli anni ‘70 la Repubblica lo sviluppo economico era di stampo socialista. Alla morte di Mao, gli succedette Deng Xiaoping, che avviò una serie di riforme per aprire il paese all’economia di mercato e liberalizzando l’iniziativa privata.
Dopo decenni di crescita smisurata, la Cina è oggi una delle maggiori potenze economiche del pianeta, anche se al suo interno ci sono grandi differenze, soprattutto tra i contadini che abitano le campagne e le grandi città proiettate nel futuro. Questa disparità si riflette, inevitabilmente, anche sull’accesso a un’istruzione che possa permettere l’ascensore sociale.
Negli ultimi anni, la classe dirigente cinese ha capito l’importanza di avere un popolo istruito e altamente qualificato, investendo tantissimo nell’istruzione.
In pochi anni, il tasso di alfabetizzazione, storicamente non molto alto, è arrivato al 93%, anche se rimane ancora molto basso in alcune zone meno sviluppate, soprattutto tra le bambine.
Come funziona la scuola in Cina
Gestione amministrativa
Come può un paese così vasto e così numeroso avere un sistema educativo omogeneo? Naturalmente da regione a regione esistono delle diversità che vengono affrontate con la delega di potere decisionale e gestionale alle province più grandi.
Di fatto, a livello provinciale si attuano le direttive che arrivano direttamente dal ministero dell’istruzione, adattandole alle esigenze locali.
La Cina è ormai da molti anni un’economia aperta a tutti gli effetti, nonostante ciò la presenza dello Stato nella vita quotidiana delle persone è molto forte, anche nella scuola.
I programmi vengono stabiliti dal Comitato accademico del Consiglio di Stato.
Il sistema di istruzione cinese è gerarchico e diviso in diverse tipologie di scuole, dove in certi casi le differenze fanno sì che esistano degli istituti di serie A e di serie B.
Composizioni delle classi
In Italia gli insegnanti si lamentano (giustamente) che le loro classi sono spesso numerose, composte mediamente da 20-25 alunni, cifre che non aiutano a realizzare la didattica personalizzata.
Pensa, però, che chi insegna in Cina potrebbe trovarsi a dover far lezione fino a 50-60 studenti! Questo sì che ricorda una vera classe-pollaio con ragazzini stipati in un’aula che rischia di esplodere.
Come abbiamo visto per gli studenti degli Stati Uniti, anche in Cina le aule possono essere composte da alunni con un rendimento scolastico di pari livello.
Anche in questo caso, torna a galla il solito dilemma: è giusto creare classi omogenee costituite in base ai risultati, oppure c’è il rischio di un effetto “ghetto” per gli studenti che sono meno performanti? Probabilmente è più facile capire se sia nato prima l’uovo o la gallina.
Scuole d’eccellenza
Dicevamo prima che esistono degli istituti d’eccellenza, chiamate “scuole chiave”, a cui possono iscriversi gli studenti con i voti migliori.
Come è facile intuire, queste scuole ricevono la fetta più grande dei finanziamenti, per farle diventare vere e proprie fucine da cui usciranno i più dotati e geniali lavoratori di domani.
Anche la selezione del personale docente mira a figure di altissimo profilo, con un programma fitto ma condensato in pochi anni, per favorire un percorso più rapido delle scuole “normali” e far diplomare gli studenti in anticipo rispetto ai loro coetanei.
La scuola dell’obbligo
I bambini cinesi entrano nella scuola elementare a 6 anni, completandola quando sono da poco entrati nella fase pre-adolescenziale (11-12 anni).
Anche in Cina c’è la scuola media, che dura tre anni, esattamente come quella italiana. Questa è l’ultimo ciclo in cui l’istruzione è gratuita.
L’istruzione secondaria superiore
La scuola superiore è divisa in due grandi aree di studio: gli istituti tecnici/professionali e quelli umanistici/scientifici.
Quando la scuola dell’obbligo è conclusa, gli studenti dovranno decidere quale percorso di studi intraprendere, ma la scelta non dipende solo da loro.
Infatti, prima di potersi iscrivere, gli adolescenti cinesi devono superare un esame, lo Zhongkao, che ha scopo orientativo e che indica allo studente quale tipo di scuola è più idonea in base alle sue capacità.
Gli istituti tecnici/professionali
Si sa, in Italia gli indirizzi di questo tipo godono di una cattiva fama alimentata più dalla leggenda che dalla realtà fattuale.
Non è così nella scuola in Cina, dove gli studi tecnici e professionali sono considerati al pari dei licei. La prova è che gli stipendi dei diplomati con una formazione tecnica sono uguali a quelli che hanno conseguito studi umanistici o scientifici.
Vera palestra di vita
Un’importante differenza con il sistema scolastico italiano è che l’istruzione secondaria superiore è quella più impegnativa per gli studenti cinesi, forse anche più dell’università.
L’ammissione alle migliori facoltà accademiche dipende molto dal livello che gli alunni riescono a raggiungere, creando un’accesa competizione con i loro concorrenti.
L’esame finale
Lo studente che intende conseguire il diploma deve totalizzare 144 crediti del suo programma di studio, 116 per le materie obbligatorie e 28 per quelle a scelta.
Solo a questo punto potrà sostenere l’esame finale, che in cinese si chiama xueye shuiping kaoshi, necessario per ottenere il putong gaozhong bile zhengshu, il loro diploma.
Il massimo punteggio che un enfant prodige cinese può raggiungere è 750 punti.
Le materie di maggior peso sono: la matematica, il cinese e l’inglese. Ciascuna di queste discipline vale 150 punti per il voto finale. Lasciamo a te il calcolo della loro incidenza.
Ci sono poi altre sei materie che sono oggetto di esame:
- ideologia e politica;
- storia;
- geografia;
- fisica;
- chimica;
- biologia.
Come si diventa insegnanti in Cina
In Cina, diventare insegnanti richiede un percorso rigoroso che varia a seconda del grado di insegnamento.
Per insegnare nelle scuole primarie, gli aspiranti docenti devono completare almeno un diploma di scuola superiore o un corso universitario breve (diploma di tre anni).
Devono inoltre ottenere la qualifica di insegnante superando un esame nazionale e un periodo di tirocinio.
Per insegnare nelle scuole secondarie, è necessario possedere almeno una laurea (di solito una laurea triennale) e superare un esame di abilitazione specifico per la materia che si intende insegnare.
Il processo prevede tre fasi principali:
- una valutazione della formazione accademica;
- un esame scritto che copre la pedagogia e le competenze specifiche della materia;
- un esame orale.
- I candidati devono anche completare un periodo di formazione pratica in classe, simile a un tirocinio, e dimostrare capacità pedagogiche ed educative.
- L’insegnamento in Cina è strettamente regolamentato, e c’è un forte focus sulla formazione continua dei docenti, che devono frequentare corsi di aggiornamento periodici per mantenere la loro abilitazione.
Conoscevi il funzionamento del sistema scolastico cinese? Quali aspetti della loro istruzione ti sembrano convincenti e quali no? Diccelo nei commenti.
