La stagione delle ferie si avvia verso la conclusione, e l’inizio del nuovo anno scolastico è alle porte. Il rientro a scuola e la preparazione della didattica sono motivo di preoccupazione per i tanti docenti (quasi un milione) che si apprestano a tornare nelle aule. Professori alle primissime esperienze, composizione delle nuove classi, e c’è già chi guarda al prossimo giugno, quando si dovrà portare a termine il programma annuale.
Le fonti di stress possono essere molte, e spesso l’orologio della routine quotidiana è ancora impostato sulle giornate trascorse al mare o in montagna. Come si può, dunque, aggiornarlo al mese di settembre? In questo articolo vogliamo proporti 5 consigli pratici per un rientro post vacanze graduale e senza stress. Buona ripartenza!
1. Rientro a scuola, mantenere le buone abitudini
Lo sgomento di abbandonare le piacevoli abitudini e di doverle sostituire con altre di cui faremmo a meno è una sensazione diffusa.
Svegliarsi con l’alert del telefono invece che in modo naturale, dirigersi verso il luogo di lavoro anziché verso un sito da visitare, occupare la giornata con incombenze di ogni tipo al posto di godersi un po’ di dolce far nulla.
Messa in questi termini, vorresti solo fare un salto temporale fino ai prossimi giorni di festa! Tuttavia, ci sono alcuni hobby che si possono coltivare in modo indipendente dallo spazio e dal tempo che si abita. Il segreto sta nel non accantonarli tutti in una volta sola perché da ora in avanti ci sarà spazio solo per il lavoro. Lo scopo è, invece, di preservare quei momenti dedicati ai tuoi interessi personali. Non rinunciare alla passeggiata post lavoro, non interrompere il romanzo che ti teneva in tensione sotto l’ombrellone e che ancora non hai terminato, recati al cinema o partecipa ad un evento culturale nel weekend. Queste sono tutte attività che si possono svolgere anche in città.
2. L’importanza di una buona pianificazione
Come detto prima, il programma scolastico costituisce una dei principali compiti cui il docente deve assolvere. Infatti, assegnare decine di pagine o esercizi per bruciare tutte le tappe stabilite servirà a ben poco se i tuoi studenti non assorbiranno le nozioni impartite. È importante, dunque, calibrare l’attuazione del programma con il tempo necessario per spiegare i punti fondamentali e farli entrare nella testa dei ragazzi.
Redigere un calendario delle attività può aiutarti nel trovare questo equilibrio, alternando lezioni frontali, esercizi, interrogazioni, fino a chiudere il cerchio e passare all’argomento successivo. Anche il solo gesto di scrivere su carta o un foglio word la tua pianificazione metterà ordine alla quantità di idee che vorticano nella mente e sembrano non seguire alcuna logica.
Nota bene: tutti i migliori piani hanno i loro intoppi, ma una buona strategia iniziale ti consentirà di modificarla senza doverla ripensare daccapo.
3. Collaborazione con i colleghi
Una delle questioni ancora aperte riguarda la collaborazione tra professori. Questi, nei giorni che precedono la riapertura ufficiale delle scuole, si riuniscono nel collegio docenti, i consigli di classe e di dipartimento. Ciò che sembra mancare oggi, rispetto alle intenzioni originali di queste commissioni, è proprio la dimensione collettiva e collegiale della programmazione. Spesso l’allineamento sulla didattica resta su un piano puramente formale, e nei fatti ciascun insegnante finisce per lavorare individualmente.
Bisogna ripartire dall’opportunità di redigere insieme un programma comune per tutte le classi sulle stesse materie, cercare un’intesa sugli orari delle lezioni e sui contenuti. Se proverai a spingere in questa direzione, porrai le basi per una collaborazione efficace e che tenga conto delle esigenze di insegnanti, studenti e genitori.
Le riunioni sono molto utili anche per confrontarsi sulla capacità di stare in classe e catturare l’attenzione dei ragazzi. Specialmente per chi è alle prime armi, i colleghi con anni di carriera alle spalle sapranno dare ottimi suggerimenti sulle problematiche ricorrenti durante la lezione, e come affrontarle con successo senza eccessiva apprensione.
Ultima cosa ma non meno importante, la comunità degli insegnanti spazia ben oltre il proprio istituto. Grazie ai social network, i blog, i siti dedicati, lo spazio di condivisione negli ultimi anni si è espanso tantissimo, e anche noi di Bsmart.it siamo felici di mettere a disposizione il nostro blog e i nostri canali social come luogo di interazione per gli insegnanti!
4. Rientro a scuola, gestire al meglio l’accoglienza scolastica
Termine molto in voga negli ultimi tempi, l’accoglienza scolastica è una pratica che si fonda sulla reciproca collaborazione tra i diversi attori della scuola. Tra questi, l’insegnante è certamente una figura di riferimento, mediatore delle dinamiche sociali e dei processi cognitivi che si realizzano all’interno del gruppo della classe.
Il lavoro dell’accoglienza deve essere duraturo, ma è tanto più importante quando ci si affaccia al rientro a scuola, in certi casi in un ambiente completamente nuovo e con persone che non si sono mai viste prima.
Organizzare gruppi di lavoro in classe, favorire la conoscenza e la cooperazione tra i nuovi compagni è una buona prassi che, se applicata quando la classe si è appena costituita, avrà il vantaggio di avviare il percorso scolastico nel verso giusto. Chiarezza e trasparenza sulle modalità di insegnamento, condivisione degli impegni e distribuzione dei compiti che gli alunni dovranno svolgere in orario extra-scolastico faciliterà l’intesa sugli obiettivi formativi da raggiungere.
5. La cattedra come palcoscenico
A volte si verifica un curioso paradosso per cui lo stress è connesso a un ritorno alla quotidianità, intesa come sinonimo di monotonia. Insegnare la propria materia a classi diverse, riprendere argomenti affrontati svariate volte possono alla lunga spegnere l’entusiasmo che avevi i primi mesi d’insegnamento. Servirebbe un modo per tornare a respirare la stessa emozione di quel primo giorno da docente, ma come fare?
Spesso il lavoro del professore è equiparato a quello di un attore, che deve conoscere a memoria le battute e recitarle a un pubblico diverso ogni sera. Il copione non cambia, ma le persone che assistono allo spettacolo sì, e vanno sempre coinvolte, con ispirazione sempre crescente. Per superare la noia data dalla ripetitività, potresti pensare a modificare l’impianto stesso delle lezioni rispetto a come le avevi concepite l’anno precedente. Potrebbe essere una forma efficace per riscoprire il piacere di spiegare la poetica di Leopardi, il fascino dell’Impero Romano, il mistero che si cela dietro una formula matematica o un problema di geometria. Inoltre, in qualità di insegnante hai un vantaggio in più rispetto all’attore: sei regista e interprete allo stesso tempo!
Questi erano i nostri consigli per un rientro a scuola più in scioltezza, se ti sono stati utili faccelo sapere, nel frattempo ti auguriamo il meglio per questo nuovo anno!