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Imparare a districarsi nell’enorme mole di informazioni con cui entriamo in contatto ogni giorno, distinguendo i fatti dai dati inventati, è ormai diventata una necessità forte di oggi. A maggior ragione per gli studenti che cominciano a scoprire il mondo in autonomia: hanno bisogno di acquisire gli strumenti giusti per poter leggere la realtà con consapevolezza e sguardo critico.

Un passo importante verso questo obiettivo è insegnare ai più giovani a distinguere le notizie e le fonti di informazioni attendibili dalle cosiddette fake news, le “bufale” che circolano in rete (e non solo) e che possono alterare la corretta percezione dei fatti. È un tema di cui si torna spesso a parlare, non soltanto nel mondo della scuola e dell’istruzione, ma anche più in generale in quello politico e della comunicazione (si è recentemente concluso il Prix Italia 2017, un concorso internazionale della Rai centrato su programmi di qualità per televisione, radio e web, che ha intitolato proprio l’edizione di quest’anno “Back to Facts. La realtà contro le false notizie”).

Ne avevamo già parlato in parte anche sul nostro blog all’interno di un post dedicato all’argomento più ampio della media literacy, ma abbiamo voluto raccogliere in questo nuovo articolo altre risorse utili dedicate a come aiutare gli studenti a riconoscere le fake news.

 

Quando le convinzioni contano più dei fatti: l’era della “post-verità”

Saper distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è è una competenza indispensabile che può essere “allenata” anche sui banchi di scuola, e per questo motivo la capacità di riconoscere una fake news potrebbe entrare a far parte dei programmi di valutazione dell’Ocse attraverso i test Pisa. Tuttavia, a volte, ricorrere a dei dati verificabili non basta a convincerci, dobbiamo “volerci credere”.

Oggi le nostre convinzioni personali diventano spesso più rilevanti della verità attestata, tanto che ci troviamo a rinnegarla in favore di una “post-verità”. Il termine “post-verità” – dall’adattamento dell’inglese post-truth – è un’espressione che indica “circostanze nelle quali i fatti obiettivi sono meno influenti nell’orientare la pubblica opinione rispetto agli appelli all’emotività e alle convinzioni personali’”. Una parola che è entrata solo recentemente nel vocabolario condiviso, ma che si è diffusa tanto rapidamente nell’uso comune che gli Oxford Dictionaries l’hanno eletta “Parola dell’anno” per il 2016, come identificativa di una caratteristica generale della nostra epoca.

 

 

Come riuscire quindi a educare gli studenti a informarsi in modo corretto, a interrogarsi, a ricercare la verità e a superare la tentazione di fermarsi al primo post che leggono sui social network?

 

Alcune risorse sulle fake news da usare in classe

L’associazione no-profit Factcheckers ha creato molti materiali divulgativi per “diffondere la cultura della verifica delle fonti tra studenti, docenti ed organizzazioni educative”. Tra queste vi segnaliamo:

  • un articolo molto interessante che tocca vari aspetti del fenomeno delle “bufale”, dando definizioni di fake news e post-verità, spiegando la differenza tra una notizia falsa e una notizia che si rivela sbagliata in un secondo momento, fornendo esempi, risorse, consigli e indicando le iniziative educative già in campo per arginare la diffusione delle fake news;
  • la “Guida galattica per esploratori di notizie” dedicata ai più giovani, con quiz, card e tanti riferimenti a strumenti online per informarsi, verificare e approfondire le notizie;
  • il “Decalogo dell’esploratore digitale” con semplici ma efficaci accorgimenti da seguire per accertarsi dell’autenticità di una notizia.

 

factcheckers

 

Inoltre, sul sito dell’International Fact-Checking Day trovate schemi di lezioni, guide, quiz e attività: una fonte da visitare!

Altri consigli da mettere in pratica sono poi raccolti in questo articolo pubblicato su Repubblica.it, mentre la rubrica “Psicologia delle bufale” di Superquark offre alcuni spunti di riflessione su come nascono e si diffondono le fake news, trattando anche esempi concreti di attualità.  

 

Avete mai parlato di fake news nelle vostre classi? Raccontateci le vostre esperienze didattiche scrivendo nei commenti!

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