Dopo aver approfondito il metodo molto più manuale del Tinkering, oggi ci dedicheremo a una nuova metodologia didattica, quella della classe scomposta.
Nata da un’idea della professoressa Dianora Bardi, si tratta di una metodologia didattica innovativa, che si discosta dall’impostazione tradizionale della lezione frontale, per favorire un apprendimento più dinamico, personalizzato e una maggiore partecipazione degli studenti. Prevede una completa ristrutturazione non solo degli ambienti e degli arredi, ma anche del rapporto docente-studente e studente-studente.
La classe scomposta è pensata per essere un ambiente accogliente, con gli studenti come protagonisti, suddivisi in gruppi flessibili che non operano soltanto nelle classi, ma anche in laboratori pensati per le specifiche esigenze.
Nonostante preveda una vera e propria sfida per la distribuzione tradizionale delle nostre classi e delle nostre scuole, i benefici in termini di apprendimento e sviluppo delle competenze trasversali la rendono una metodologia interessante per il futuro dell’educazione.
Vediamoli insieme!
Come si articola la classe scomposta?
L’organizzazione della classe scomposta si basa su un ambiente di apprendimento modulare, in cui gli studenti vengono suddivisi in gruppi differenti a seconda delle attività da svolgere. I gruppi possono essere formati secondo diversi criteri:
- Livello di competenza: studenti con conoscenze simili lavorano insieme per approfondire un determinato argomento.
- Interessi personali: gli alunni scelgono gruppi tematici basati sulle proprie preferenze.
- Metodi di apprendimento: si creano gruppi eterogenei per favorire il tutoring tra pari e la condivisione di competenze.
Gli spazi fisici
Gli ambienti della classe vengono riorganizzati, “scomposto” appunto sia il luogo in senso fisico sia dal punto di vista concettuale, per favorire l’interazione con aree dedicate alla ricerca, alla discussione e alla produzione di elaborati. Il docente assume un ruolo di facilitatore, monitorando i progressi, integrandosi e guidando le attività senza imporre un metodo rigido.
Nascono così le classi 3.0, alcune seguendo il modello del Future Classroom Lab di European Schoolnet e del TEAL (Technology Enabled Active Learning) utilizzato in alcune aule del MIT di Boston. Sono aule totalmente destrutturate, con banchi spostati lungo le pareti, uno accanto all’altro, disposti in cerchio per incrementare l’idea di inclusione e partecipazione.
Sono inoltre disponibili alcuni spazi comuni al di fuori dell’aula, pensati per momenti di confronto e condivisione, dove è possibile rilassarsi, scrivere i propri pensieri su un diario, discutere di libri, comunicare, dibattere e riflettere insieme agli altri.
Non mancano postazioni dedicate alla visione collaborativa di film (cineforum) e spazi attrezzati per le web conference.
Obiettivi didattici
L’adozione della classe scomposta mira a favorire un apprendimento attivo e cooperativo, a potenziare le competenze trasversali, come il problem solving e il lavoro di squadra, a personalizzare l’insegnamento, rispondendo meglio alle esigenze individuali degli studenti, e a incentivare l’autonomia e la responsabilità degli alunni nel proprio percorso di apprendimento.
L’obiettivo, quindi, è creare un ambiente sereno e collaborativo, ma sempre nel rispetto delle regole. Infatti, un criterio di valutazione degli studenti sarà anche la condotta.
Applicazioni della classe scomposta nei diversi ambiti disciplinari
Materie STEM: scienze, tecnologia, ingegneria, matematica
Le discipline STEM beneficiano particolarmente dell’approccio della classe scomposta, poiché favoriscono un apprendimento basato sull’esperienza diretta e sulla collaborazione tra studenti.
In una lezione di scienze, ad esempio, si possono organizzare gruppi che si occupano di aspetti diversi di un esperimento: un gruppo può occuparsi della raccolta dati, un altro dell’analisi dei risultati, mentre altri ancora possono preparare una presentazione dei risultati finali.
In matematica, invece, si possono assegnare problemi di difficoltà crescente ai gruppi in base al loro livello, permettendo agli studenti di progredire secondo il proprio ritmo senza sentirsi sopraffatti o annoiati.
Lingue straniere
L’apprendimento delle lingue richiede un’interazione costante tra gli studenti, e la classe scomposta permette di organizzare attività che favoriscono la comunicazione attiva. Un modo efficace per sfruttare questa metodologia è creare gruppi di conversazione in cui gli studenti interagiscono in situazioni reali, come ordinare al ristorante, fare un’intervista o organizzare un viaggio.
Si possono anche formare gruppi misti in cui studenti con livelli diversi collaborano: i più avanzati possono aiutare i principianti, rafforzando le proprie competenze. Inoltre, l’uso di materiali multimediali differenziati, come podcast, video o articoli, consente agli studenti di lavorare su attività mirate in base ai loro interessi e necessità.
Discipline umanistiche: storia, letteratura, filosofia, arte
Le discipline umanistiche trovano nella classe scomposta un terreno fertile per sviluppare il pensiero critico e l’analisi testuale.
In una lezione di storia, per esempio, si possono suddividere gli studenti in gruppi che analizzano fonti primarie e secondarie su un determinato evento storico, confrontando diversi punti di vista.
In letteratura, un approccio efficace può consistere nell’assegnare a ciascun gruppo una parte di un romanzo o di una poesia da analizzare, per poi condividere le proprie riflessioni in una discussione più ampia.
Anche la filosofia può beneficiare di questo metodo, attraverso dibattiti strutturati in cui ogni gruppo rappresenta una diversa corrente di pensiero e deve argomentare la propria posizione.
Educazione artistica e musicale
Le materie artistiche e musicali sono particolarmente adatte alla classe scomposta, poiché favoriscono la sperimentazione e l’apprendimento collaborativo.
In un laboratorio artistico, gli studenti possono lavorare in gruppi su progetti di pittura, scultura o grafica digitale, suddividendo i compiti in base alle proprie competenze e inclinazioni.
In ambito musicale, invece, si possono organizzare ensemble di studenti che suonano strumenti diversi, collaborando per creare una performance collettiva.
Un’altra possibilità è l’analisi critica delle opere: ogni gruppo può studiare un artista o un compositore, preparando una presentazione che illustri il suo stile e le sue influenze.
Tecnologie a supporto della classe scomposta
L’uso della tecnologia può facilitare l’applicazione della classe scomposta, migliorando la gestione dei gruppi e l’accesso alle risorse didattiche. Alcuni strumenti particolarmente utili includono:
- LMS (Learning Management Systems) come la nostra bSmart Classroom, Google Classroom o Moodle, per organizzare materiali, compiti e feedback personalizzati.
- App di collaborazione come Padlet e Trello, per permettere agli studenti di lavorare in modo interattivo e condiviso, imparando anche a organizzare i compiti in base al tempo che hanno a disposizione.
- Strumenti di gamification come Kahoot! e Quizizz, per rendere l’apprendimento più coinvolgente, ma anche per dare sfogo alla creatività.
- Software di creazione multimediale come Genially, Canva e Prezi, per sviluppare presentazioni e progetti creativi.
Il ruolo del docente e la formazione necessaria
Il docente nella classe scomposta assume il ruolo di facilitatore, guida e organizzatore del percorso di apprendimento.
Certo, la libertà di movimento degli studenti può rappresentare una sfida per gli insegnanti, soprattutto in termini di gestione logistica. Il fatto che possano spostarsi tra le classi, formare gruppi autonomamente o ascoltare musica senza chiedere permesso richiede un diverso approccio organizzativo.
Per facilitare questa dinamica, il docente deve integrarsi nel gruppo, partecipando attivamente alle attività. Così, quando sarà necessario un momento di lezione frontale, il ritorno alla disposizione classica avverrà in modo naturale, senza forzature, semplicemente per agevolare l’apprendimento.
È inoltre fondamentale una formazione specifica, per implementare questa metodologia all’interno delle scuole, che includa:
- strategie per la gestione dei gruppi e delle dinamiche di classe;
- competenze digitali per l’uso di strumenti tecnologici a supporto dell’insegnamento;
- tecniche di valutazione formativa e personalizzata;
- approcci alla didattica inclusiva per rispondere alle diverse esigenze degli studenti.
L’articolo Esperienze “ordinarie” da una classe “scomposta” riporta alcune esperienze dirette di insegnanti che lavorano in scuole dove viene usato l’approccio della classe scomposta.
Impatto sulla motivazione e sull’apprendimento degli studenti
La classe scomposta stimola la motivazione degli studenti grazie a un approccio più attivo e partecipativo. Inoltre aiuta una vera e propria crescita da un punto di vista umano e personale. Tra i benefici principali troviamo:
- un aumento dell’engagement, cioè gli studenti si sentono più coinvolti e protagonisti del proprio apprendimento, perciò tenderanno ad avere un’alta partecipazione durante le lezioni;
- maggiore autonomia, imparando a gestire il proprio lavoro e a collaborare con gli altri;
- sviluppo di competenze trasversali, il lavoro di gruppo aiuta a migliorare capacità di comunicazione, leadership, problem solving, ma anche e soprattutto l’empatia e il rispetto nei confronti delle altre persone e delle loro idee.
E tu la conoscevi la metodologia della classe scomposta? Qual è l’informazione che ti ha colpito di più? Ritieni che sarebbe possibile adottare questa tecnica didattica in tutte le scuole italiane? Faccelo sapere nei commenti!