L’avrai sicuramente notato: negli ultimi anni il linguaggio dei giovani sta cambiando a ritmi vertiginosi. L’articolo sul dizionario slang della Gen Z, pubblicato nell’ormai “lontano” 2023, è uno degli articoli più letti del nostro blog.
Proprio perché immaginiamo ci sia interesse – soprattutto da parte di chi insegna – a rimanere al passo con lo slang della Gen Z, abbiamo deciso di raccogliere le nuove espressioni slang che stanno spopolando tra i ragazzi.
Come già fatto due anni fa, in questo articolo trovi le nuove espressioni giovanili più in voga nell’ultimo periodo. Ognuna di essi è accompagnato da una breve definizione ed è corredata un paio di esempi pratici di utilizzo.
Pronti a (ri)tuffarvi nel gergo della Gen Z? Ecco le parole da conoscere assolutamente nel 2025 per evitare di sentirsi dire… “OK boomer”.
Le nuove parole dello slang Gen Z nel 2025, da Beige flag a TFW
Ecco allora 20 parole molto in voga nelle conversazioni, in persona e online, nei giovani nati tra il 1995 e il 2010.
Beige flag
Segnale curioso o abitudine un po’ strampalata di una persona, ma non così grave da costituire un vero difetto. È diverso dal “red flag” (allarme vero) e dal “green flag” (segno positivo). Il “beige flag” è semplicemente bizzarro, ma accettabile.
Esempio: “Il suo beige flag è mettere la maionese in ogni piatto. Per il resto è OK.” = “Ha la bizzarra abitudine di mangiare qualsiasi cosa con la maionese. Per il resto è OK.”
Bussin
Termine che indica qualcosa di eccezionalmente buono o delizioso, spesso riferito al cibo. Viene usato per esprimere forte approvazione e soddisfazione, quasi al pari di “Wow!” o “Buonissimo!”.
Esempio: ” ’Sta pizza è davvero bussin! Ma dove l’hai presa?” = “Questa pizza è squisita! Dove l’hai ordinata?”
Cheugy
Parola usata per descrivere chi cerca di essere trendy, ma in realtà risulta fuori moda o un po’ cringe (se non sai cosa vuol dire, ripassa questo termine leggendo il nostro articolo del 2023). Il termine nasce come critica ironica verso uno stile datato o uno sforzo eccessivo di apparire alla moda.
Esempio: “Stavo per comprare quell’agenda glitterata, poi ho pensato: forse è troppo cheugy.” = “Stavo per comprare quell’agenda glitterata, poi ho pensato: forse è troppo non va più molto di moda (e risulterebbe anche imbarazzante).”
Delulu
Contrazione di “delusional”, descrive qualcuno che ha idee poco realistiche o fantastica in modo eccessivo su situazioni improbabili. Spesso usato in maniera ironica per prendere in giro chi si fa troppi film in testa. Lo si vede frequentemente accoppiato anche con un altro termine dello slang, solulu, nella frase idiomatica: “Delulu is the solulu”, che tradotta significa “Essere deliranti è la soluzione“.
Esempio: “Pensa davvero che la ragazza lo noterà? È un po’ delulu” = “Pensa di farsi notare da quella ragazza? È poco probabile”
Extra
Si usa per descrivere un comportamento o un oggetto “eccessivo” sotto molti aspetti (estetico, emotivo, organizzativo). Una persona extra tende ad attirare l’attenzione con atteggiamenti o outfit sopra le righe.
Esempio: “Hai visto che vestito ha scelto per la festa? Troppo extra, ma le sta benissimo.” = “Hai visto che vestito ha scelto per la festa? È davvero eccessivo, ma le sta bene”
Green flag
Letteralmente “bandiera verde”, indica un segnale positivo o una caratteristica incoraggiante di una persona, di una relazione o di una situazione. In contrasto con il “red flag”, non segnala un problema, ma qualcosa di cui fidarsi.
Esempio: “Mi ha chiesto come mi sento dopo quella brutta giornata: ecco un green flag.” = “Mi ha chiesto come mi sento dopo quella brutta giornata: è un bel segnale, significa che si preoccupa per me.”
Ick
Sensazione di repulsione improvvisa che affiora quando noti in qualcuno un comportamento fastidioso o un dettaglio che smorza ogni attrazione. È un attimo di “non lo sopporto più”.
Esempio: “Mi è venuto l’ick quando ha iniziato a vantarsi di conoscere persone famose.” = “È diventato insopportabile quando ha iniziato a vantarsi di conoscere persone famose.”
Mid
Aggettivo che significa “nella media” o “mediocre”. Può riferirsi a una prestazione, un oggetto, un film, un libro o qualsiasi altra cosa considerata non brutta, ma nemmeno degna di lode.
Esempio: “Tutti ne parlavano benissimo, ma a me è sembrata una serie mid.” = “Tutti ne parlavano benissimo, ma a me è sembrata una serie così così, niente di che.”
NPC
Acronimo per “Non-Player Character”, termine preso dai videogiochi. Descrive una persona percepita come priva di autonomia o idee proprie, che si limita a seguire schemi ripetitivi, quasi fosse un personaggio secondario programmato.
Esempio: “Ripete sempre le stesse frasi, sembra un NPC.” = “Ripete sempre le stesse frasi, sembra un automa sprovvisto di carattere.”
Red flag
Opposto di “green flag”: un segnale d’allarme che suggerisce un problema o un aspetto potenzialmente negativo in una relazione, in un comportamento o in una situazione. È il campanello che fa pensare: “Meglio fare attenzione”.
Esempio: “Mi ha mentito su dove fosse ieri: red flag abbastanza grande.” = “Mi ha mentito su dove fosse ieri: segno chiaro che non mi posso fidare.”
Finsta
Contrazione di “fake Instagram”. È un account secondario, creato per un gruppo ristretto di amici fidati, dove si pubblicano contenuti più personali o meno “filtrati” rispetto all’account principale (spesso curato e pubblico).
Esempio: “Sul mio finsta posso postare le foto più cringe senza preoccuparmi dei like.” = “Sul mio account Instagram finto posso postare le foto più buffe e imbarazzanti senza preoccuparmi dei like.”
Iykyk
Acronimo di “If You Know, You Know”, usato per riferirsi a situazioni o battute comprensibili solo a chi fa parte di un certo gruppo o conosce in anticipo l’argomento. È usato come riferimento a qualcosa che può essere capito solo dalle persone di una cerchia ristretta. È un modo di dire che sottintende complicità tra le persone che lo usano.
Esempio: “Ho postato una foto della nostra uscita di sabato sera: iykyk, non spiego oltre.” = “Ho postato una foto della nostra uscita di sabato sera: guardala e capirai subito, non spiego oltre.”
IRL
Acronimo di “In Real Life”: si usa per distinguere ciò che avviene nella vita reale da quello che accade online o nei videogiochi. Spesso necessario quando la presenza su internet è una parte integrante del quotidiano.
Esempio: “Preferisco chiacchierare IRL piuttosto che restare ore in chat.” = “Preferisco chiacchierare di persona piuttosto che restare ore in chat.”
Main Character Energy
Espressione che indica la sicurezza o l’atteggiamento di chi si sente il protagonista di un film o di un romanzo. Avere “main character energy” significa vivere la propria storia con grande convinzione, quasi come se tutto ruotasse intorno a sé.
Esempio: “Ogni volta che racconta qualcosa, si atteggia con un certo main character energy.” = “Ogni volta che racconta qualcosa, lo fa sempre con estrema convinzione.”
Receipts
Letteralmente “scontrini”, ma nello slang significa prove tangibili (come screenshot di chat, foto, messaggi vocali) per confermare una dichiarazione o smascherare una bugia. Spesso usato nelle discussioni su social o forum.
Esempio: “Prima di dire che non è vero, sappi che ho i receipts su Whatsapp.” = “Prima di dire che non è vero, sappi che posso mostrare tutte le prove su Whatsapp.”
Sheesh
Esclamazione di sorpresa o di ammirazione enfatizzata, spesso prolungata (“Sheeeeeesh!”). È diventata popolare grazie ai social e si usa per sottolineare stupore, euforia o persino incredulità.
Esempio: “Hai preso 10 in matematica dopo aver studiato solo un’ora? Sheesh!” = “Hai preso 10 in matematica dopo aver studiato solo un’ora? Wow!”
Short king
Espressione scherzosa ma positiva usata per parlare di un ragazzo di bassa statura ma ricco di carisma e sicurezza. Un “re” che, pur non essendo alto, riesce a farsi notare e apprezzare.
Esempio: “Non è alto, ma è un short king: sa sempre cosa dire.” = “Non è alto, ma tiene comunque testa a tutti: sa sempre cosa dire.”
Slaps
Termine inglese informale che indica qualcosa di talmente valido o coinvolgente da “colpirti” positivamente. Spesso riferito a brani musicali che “slap” quando hanno un ritmo trascinante.
Esempio: “Questa canzone slaps così tanto che la ascolterei in loop.” = “Questa canzone mi piace così tanto che la ascolterei in loop.”
Vibe check
Espressione usata per descrivere un rapido “controllo” dell’atmosfera emotiva di una situazione o di una persona. Se l’energia complessiva, o “vibe”, è positiva, si passa il “vibe check”; in caso contrario, l’ambiente risulta poco invitante.
Esempio: “La festa ha superato il vibe check: musica top e persone simpatiche.” = “La festa si è rivelata molto interessante: musica top e persone simpatiche.”
TFW
Acronimo di “That Feeling When” (“quella sensazione quando…”). Viene utilizzato di solito in post, meme o stati per condividere un’emozione specifica e far sì che il pubblico la trovi immediatamente riconoscibile e condivisibile.
Esempio: “TFW realizzi che domani c’è il compito in classe di cui ti eri dimenticato.” = “Quella sensazione quando… realizzi che domani c’è il compito in classe di cui ti eri dimenticato.”
E se questi neologismi non fossero abbastanza, potete trovarne altri spulciando alcuni siti specializzati, come lo Slang Dictionary di Dictionary.com o la sezione Slang & Trendig di Merriam-Webster.com (ndr, una divisione della blasonata Enciclopedia Britannica). In italiano potete consultare i già segnalati Slengo o la rubrica dedicata ai neologismi della Treccani.
Usare lo slang della Gen Z per organizzare attività didattiche
Bene, ora hai aggiornato il tuo vocabolario riuscirai sicuramente a comprendere meglio battute, espressioni ed esclamazioni dei tuoi studenti.
E se oltre alla comprensione volessi passare all’azione? Perché non sfruttare questo slang per organizzare anche alcune attività in classe? Se sei un docente di italiano o di inglese di scuola secondaria, potresti pensare a qualche lezione un po’ diversa dal solito.
Ecco qualche spunto pratico:
- Analisi linguistica e creatività
Proponi ai tuoi studenti di cercare l’origine dei termini slang, spesso radicati nella cultura dei social media, nella lingua inglese o in riferimenti pop. Chiedi loro di elaborare una breve ricerca su come certe parole si diffondano e trasformino nel giro di pochi mesi. Questo esercizio stimola la curiosità e approfondisce la comprensione dei meccanismi linguistici di evoluzione del gergo.
- Role play e conversazioni simulate
Invita la classe a creare brevi dialoghi o sketch teatrali che includano i termini elencati. Mettere in scena “situazioni tipiche” (l’intervallo, una festa, una chat online) aiuta i ragazzi a usare lo slang in modo contestualizzato e a prendere confidenza con la lingua in forma ludica.
- Traduzione tra registro standard e slang
Dividi gli alunni in gruppi e assegna loro frasi o brevi testi in italiano formale da “tradurre” in Gen Z slang (o viceversa). Questo permette di riflettere sulle differenze tra stili linguistici e di capire meglio quando e come è appropriato utilizzare certi termini.
- Brainstorming e creazione di nuovi termini
Perché non incoraggiare i ragazzi a inventare nuovi slang partendo dall’osservazione di fenomeni locali o scolastici? Stimolare la creatività linguistica può trasformarsi in un’attività divertente e costruttiva. Spesso i ragazzi saranno fieri di coniare neologismi che poi useranno tra loro.
- Educazione digitale
Molto dello slang moderno nasce e vive sui social network. Fare lezione su questi termini può introdurre discorsi più ampi sulla reputazione online, sul cyberbullismo o sulla netiquette. Parlare la “stessa lingua” dei ragazzi può aiutare a coinvolgerli più profondamente in queste tematiche importanti, rendendoli più partecipi e consapevoli.
Attenzione, ci teniamo a fare una precisazione: integrare il linguaggio della Gen Z in classe non significa sdoganare un linguaggio sciatto o privo di regole, ma riconoscere che la lingua è un sistema vivo e in continuo movimento, uno specchio dei tempi.
Conoscere e utilizzare lo slang in maniera mirata e creativa può arricchire il percorso formativo, offrendo spunti di riflessione sulla comunicazione, sull’espressività e sull’identità dei ragazzi.
Perché è inutile ignorare questi neologismi
Lo slang è molto più di una semplice moda passeggera: è un termometro del nostro presente culturale.
Speriamo che le parole presenti in questo articolo ti aiutino a comprendere meglio i tuoi studenti e a proporre attività didattiche più stimolanti e divertenti.
A questo punto non ci rimane che augurarti buon lavoro e… Sheesh, non smettere mai di imparare!
Hai mai parlato con i tuoi studenti del gergo che usano e di come lo usano? Quante parole di quelle elencate conoscevi già (non barare!)?