La strage di Capaci avvenne il 23 maggio 1992, quando un intero tratto dell’autostrada A29, in prossimità dell’uscita verso l’omonimo paese, venne fatto saltare in aria, attentando alla vita del giudice Giovanni Falcone, che insieme al collega Paolo Borsellino avevano speso la loro vita nella lotta contro la mafia.
Insieme a Falcone, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montanaro.
Si tratta di una delle pagine più nere della storia d’Italia, in quanto spezzò la vita di chi con successo aveva dimostrato che la Sicilia poteva (e doveva) vivere liberamente, senza l’ingombro della presenza mafiosa sul territorio.
Le figure di Falcone e Borsellino sono diventate iconiche nel tempo, molte scuole sono state intitolate a loro, con l’intenzione di infondere lo spirito legalitario negli studenti.
In questo articolo abbiamo voluto raccogliere materiali e risorse didattiche di vario tipo (film, podcast, libri ecc.) per spiegare la strage di Capaci a scuola e riportare la testimonianza vivente di chi continua a tramandare sulle proprie gambe le idee di Giovanni Falcone.
Strage di Capaci e scuola, la testimonianza degli agenti della scorta sopravvissuti
Il racconto dei superstiti delle stragi del ‘92, in cui, oltre a Falcone e Borsellino, persero la vita anche le forze dell’ordine incaricati di difendere l’incolumità dei due magistrati.
23 maggio 1992: la strage di Capaci (podcast)
La cronostoria dell’attentato di quel giorno nefando, dal mattino fino alle 17:58, ora della detonazione in prossimità dello svincolo per il comune in provincia di Palermo. Un podcast a cura del giornalista Lirio Abbate.
Chi Chiamerò a Difendermi (podcast)
Gli inizi a Trapani, l’amore per sua moglie Francesca Morvillo, le intuizioni giudiziarie, il legame con Chinnici, Borsellino e gli altri colleghi del pool antimafia palermitano, il genio investigativo, l’isolamento. Questo racconto corale si compone delle voci di chi gli fu più vicino: vuole mostrarlo sotto una luce inedita, in tutta la sua formidabile vastità. Un podcast raccontato dallo scrittore Roberto Saviano.
Documentario “Chiedi chi era Giovanni Falcone”
Una retrospettiva a 360 gradi sull’attività giudiziaria del giudice siciliano: gli inizi, la lotta alla mafia, il maxiprocesso di Palermo e la morte per mano criminale.
Film “La Mafia non è più quella di una volta”
Nel 2017, in occasione del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci, il regista Franco Maresco si interroga su quanto degli ideali di Falcone e Borsellino sia rimasto nell’Italia odierna. Se ne parla con una testimone d’eccezione, la fotografa Letizia Battaglia, che con i suoi scatti ha offerto una visione straordinaria sulla Sicilia, e, in particolare, sulla natura della mafia. Disponibile su Amazon Prime Video.
“Cose di Cosa Nostra” (libro)
Il manifesto culturale di Giovanni Falcone, un compendio delle sue idee, della sua filosofia di vita, della speranza che permea la malavita, la violenza, la sopraffazione, perché secondo lui la mafia, come tutti i fenomeni umani, è destinata ad estinguersi.
Strage di Capaci e scuola, “La mafia spiegata ai ragazzi” (libro)
Il giornalista Antonio Nicaso ha raccolto in questo saggio le principali informazioni sulle mafie, in Italia e nel mondo, e sui metodi di lotta alle organizzazioni criminali, per educare le nuove generazioni a contrastare e liberare la società dalla cultura della violenza.
Associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Fondata dal Don Luigi Ciotti, è un’associazione che si batte per la creazione di una comunità alternativa alla politica della mafia, promuovendo i diritti di cittadinanza, la legalità democratica, la giustizia sociale e la memoria delle vittime della mafia.
Nei fatti concreti, Libera ha saputo sfruttare la legge sull’uso sociale dei beni confiscati con progetti per la collettività, come i campi di formazione antimafia.
Comitato Addiopizzo (associazione)
Movimento antimafia nato e sviluppatosi in Sicilia, impegnato principalmente sul fronte della lotta al racket delle estorsioni mafiose, nato a Palermo nel 2004.
La sede principale è simbolicamente ubicata in un appartamento confiscato al clan della famiglia Spataro.
Il Comitato Addiopizzo è nato dall’iniziativa di alcuni ragazzi, che nell’anniversario dell’uccisione di Libero Grassi, imprenditore che si opponeva a versare la propria quota alla criminalità organizzata, hanno tappezzato le strade del capoluogo siciliano con un manifesto che diceva esplicitamente: Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità.
Da qui l’idea di dare vita a un’associazione vera e propria, creando una rete di imprenditori, commercianti e artigiani che aderiscono alla campagna di Consumo critico, a cui gli aderenti recano la dizione “Certificato Addiopizzo”.
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