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Questa è la storia di una donna che, anche se non in grado di vedere o si sentire, è diventata una delle più grandi scrittrici e attiviste statunitensi.
Oggi è l’anniversario della sua nascita e noi gli dedichiamo questo articolo.
Gianni Rodari ha avuto una vita molto avventurosa, è stato un insegnante, nonché un grande pedagogista e un celebre scrittore: ha rivoluzionato il mondo della letteratura per l’infanzia e nel 1970 ha vinto il premio Hans Christian Andersen con La grammatica della fantasia: ancora oggi, rimane l’unico autore italiano a essersi aggiudicato questo prestigioso riconoscimento.
Due anni fa è stato il centenario della sua nascita e ci sono state diverse iniziative per ricordarlo: una delle più importanti è stata 100 anni Gianni Rodari. Qui, Stefano Bordiglioni, autore di libri per bambini e ragazzi, ha proposto venti attività da svolgere in classe per gli studenti della scuola primaria: le trovate qui.
Anche noi abbiamo voluto proporre un’attività dedicata a Gianni Rodari e abbiamo deciso di utilizzare uno dei suoi libri più famosi: C’era due volte il barone Lamberto.
Anche se non è mai stato di fatto un insegnante, abbiamo deciso di inserirlo in Così si fa la scuola perché anche lui ha contribuito, attraverso il suo talento nella scrittura, a formare la scuola italiana.
Oggi, infatti, è ricordato soprattutto per essere l’autore di Cuore, famosissimo romanzo per ragazzi: insieme a Pinocchio di Carlo Collodi, infatti, è stato il primo best seller italiano.
Il docente è stato uno dei più famosi del secolo scorso, ma conoscete le importanti novità che introdusse nel sistema scolastico italiano? A lui si deve una fortissima attenzione nella pedagogia e nello sviluppo creativo del bambino.
Grazie ai loro studi, in parallelo con quelli di Maria Montessori, in Italia cominciò a diffondersi l’idea che il bambino dovesse iniziare un percorso educativo ancora prima di entrare alla scuola elementare. Grazie a loro, nel 1926 in Italia nacquero le prime scuole materne.
Si è spenta il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni. Per quanto non sia una figura che abbia inciso particolarmente sul sistema scolastico italiano, ha continuato a studiare per tutta la vita e ha influenzato più di una generazione.
Si tratta di un personaggio incredibile, che ha dimostrato che lo studio e la scienza non guardano al genere della persona. Per questo, ha potuto vantarsi di essere stata la prima donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la Medicina, nel 1986.
Grazie alla televisione, all’epoca invenzione recentissima, teneva lezioni d’italiano serali per insegnare a leggere e a scrivere ai cittadini che da piccoli non erano andati a scuola.
Con i suoi insegnamenti, il tasso di analfabetismo in Italia si abbassò sensibilmente nel giro di pochi anni.
Con la sua famosa allieva, Anne condivideva la disabilità visiva: quando aveva cinque anni, infatti, contrasse un’infezione che la rese gravemente ipovedente. Questo, comunque, non le impedì di studiare e di diventare una figura di riferimento per la scuola statunitense e mondiale.
Si tratta di un grandissimo personaggio della cultura torinese che ha dedicato la sua vita all’educazione dei bambini provenienti dai contesti sociali più difficili. Ci ha lasciati lo scorso 13 dicembre, all’età di 77 anni, dopo aver contratto il covid.
Come Maria Montessori, ha contribuito a rivoluzionare il sistema scolastico, dando una speranza agli studenti che lo Stato italiano stava lasciando indietro.
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