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Giulia Forchì

attualità

Quando l’attualità entra in classe – Spunti didattici

Di Esperienze Nessun commento

L’obiettivo più grande della scuola non è trasmettere delle nozioni, ma preparare i più giovani alla vita, insieme alle loro famiglie. Ciò significa fornire loro gli strumenti necessari ad affrontarne anche gli aspetti più difficili da comprendere, più “scomodi”, ma di fronte ai quali non è possibile chiudere gli occhi.

Portare in classe l’attualità è una scelta educativa giusta e doverosa, ma non certo facile: come riuscire a parlare, ad analizzare fatti di cronaca che spesso purtroppo fanno riferimento ad atti di violenza, senza urtare la sensibilità degli studenti – soprattutto dei più giovani – ma stimolandoli a interrogarsi e a trovare delle risposte che li sostengano nel loro cammino verso l’età adulta?

In questo post troverete suggerimenti e attività didattiche per trattare l’attualità durante le vostre lezioni, con alcuni focus specifici su come affrontare il tema degli attacchi terroristici e introdurre bambini e ragazzi alla politica.
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media literacy

Media literacy: spiegare il funzionamento e l’uso dei mezzi di comunicazione in classe

Di Cassetta degli attrezzi Nessun commento

La tecnologia digitale ha un grande impatto sulla comunicazione e sui suoi mezzi, potenziando il “raggio d’azione” di quelli già esistenti e creandone di “nuovi”, come i social network. Le possibilità di informarsi e conoscere sono cresciute esponenzialmente e la nostra vita quotidiana è pervasa di dati, notizie e comunicazioni di vario genere che ci arrivano da fonti diverse: la televisione, Facebook, Twitter, i blog che seguiamo, la stampa cartacea e digitale, la radio, i cartelloni pubblicitari.

Nell’arco di una giornata riceviamo moltissimi stimoli informativi, tanto che spesso può diventare difficile distinguere ciò che è davvero rilevante da ciò che non lo è, così come individuare un’informazione veritiera e attendibile da una notizia falsa. E questo è vero a maggior ragione per i più giovani, che a volte non possiedono gli “strumenti” giusti per farlo.

Abbiamo raccolto per voi alcuni spunti per portare l’educazione ai media in classe e aiutare gli studenti ad acquisire le competenze necessarie a comprendere i meccanismi dei mezzi di comunicazione e a saperli usare e interpretare nel modo giusto.

 

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insegnanti e genitori

Insegnanti e genitori: come creare un rapporto costruttivo a beneficio degli studenti

Di Cassetta degli attrezzi Nessun commento

Troppo spesso la relazione tra docenti e genitori viene percepita come una sfida, una prova di forza, e il vero obiettivo – il benessere e il successo dello studente – passa in secondo piano. Un rapporto costruttivo in questo senso dovrebbe invece nascere dalla cooperazione, dalla fiducia e dal sostegno reciproco tra due figure fondamentali per la crescita dei ragazzi.

Non sempre è facile, certo, anche se si parte con le migliori intenzioni. Ma anche in queste situazioni la tecnologia potrebbe fornire dei validi strumenti per creare uno scambio positivo ed efficace, migliorando la comunicazione tra le due parti e aumentandone il coinvolgimento.

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ricerche

Il 2016 nei risultati delle principali ricerche sul mondo dell’istruzione e della scuola

Di Scuola Nessun commento

Il 2016 si è appena concluso ed è ormai tempo di fare un po’ di bilanci sull’anno appena trascorso: ripercorriamo insieme alcuni dei dati più rilevanti che sono emersi da studi e ricerche internazionali pubblicati nel corso di quest’ultimo anno e condotti per comprendere meglio le dinamiche della vita scolastica di studenti e insegnanti, i livelli di istruzione garantiti dai vari Paesi del mondo, l’utilizzo di metodologie didattiche innovative e molto altro ancora.

Con l’augurio che queste informazioni possano aiutare tutti nel mondo della scuola e dell’istruzione a ripartire nel 2017 avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere, le strategie di successo da adottare e gli aspetti che, invece, sono ancora da migliorare!

 

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coding

A scuola di coding: come insegnare i principi della programmazione e del pensiero computazionale

Di Cassetta degli attrezzi 1 commento

In occasione della tre giorni di iniziative organizzata dal Ministero dell’Istruzione presso la Reggia di Caserta dal 25 al 27 novembre per festeggiare il primo compleanno del Piano Nazionale Scuola Digitale, il Ministro Stefania Giannini ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni per il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti, a partire dal pensiero computazionale: “Ogni studente imparerà a programmare: dal prossimo anno tutte le scuole primarie avranno la possibilità di fare 60 ore all’anno di coding.”

Ma perché conoscere i principi della programmazione e del pensiero computazionale è così importante? Non è quindi solo una competenza informatica da “tecnici”?

Non si sta parlando solo di formare gli studenti affinché siano in grado di scrivere codice per realizzare programmi informatici, ma anche di far loro acquisire le competenze necessarie ad analizzare un determinato problema – anche molto complesso – e trovare la soluzione più efficace per risolverlo attraverso azioni consequenziali.

Già molte scuole hanno fatto esperienze in questo senso utilizzando strumenti come Scratch, avviando progetti di robotica educativa o partecipando a iniziative come Programma il Futuro; voi vi siete già lanciati nella sperimentazione? Abbiamo raccolto alcuni consigli e suggerimenti per chi volesse cominciare.

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