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Le nostre attività nel digitale lasciano sempre una traccia che porta con sé molti dati che ci riguardano, e a volte finiamo con il condividere molte più informazioni personali di quante vorremmo, senza rendercene conto e sottovalutandone i rischi.

Sapere come trasmettere responsabilmente i propri dati e proteggere la propria privacy è una competenza molto importante, un elemento essenziale di cittadinanza digitale. Abbiamo raccolto per voi alcune risorse utili da portare in classe per aiutare i vostri studenti a comprendere il “peso” della loro digital footprint.

 

Che cos’è la digital footprint

Con l’espressione digital footprint ci si riferisce all’insieme delle “tracce” che creiamo di noi stessi nel mondo digitale, letteralmente l’”impronta” dei nostri passi. Una sorta di “ombra digitale” composta da informazioni personali che lasciamo – in maniera più o meno consapevole – quando utilizziamo degli strumenti digitali. Ciò che facciamo online si trasforma in dati che vengono registrati e archiviati, andando a costituire la nostra identità digitale (e la nostra reputazione sul web).

Dati anagrafici, fotografie, video, pagine sui social network, documenti: affidiamo al web moltissime informazioni su noi stessi, spesso non preoccupandoci di chi possa accedervi e di come potrebbero essere usate.

 

Imparare a gestire le tracce digitali che lasciamo

Per cominciare, si può utilizzare un video dedicato per introdurre il tema ai ragazzi. Nell’articolo che trovate qui sotto c’è una ricca raccolta da cui scegliere: interviste, testimonianze e numerosi consigli per riflettere sulla nostra “ombra digitale” e la nostra privacy. Tutti i video sono in lingua inglese, dunque sono anche ottimi spunti per delle attività CLIL!

Tra le dieci proposte c’è anche un video della Internet Society, che spiega con alcuni esempi di vita quotidiana quattro buoni motivi per cui dovremmo tutti prestare più attenzione alle informazioni personali che condividiamo online.

Leggi l’articolo Videos to Watch to Learn About Cyber Footprint, di Priyanka Gupta, EdTechReview.

 

La reputazione online e i rischi di comportamenti scorretti

L’“ombra digitale” può essere di due tipi:

  • attiva, ovvero costituita da tutte quelle informazioni che scegliamo di condividere intenzionalmente;
  • passiva, cioè composta dalle tracce che inconsapevolmente ci lasciamo dietro attraverso le nostre attività online.

Entrambe possono avere un impatto significativo, che talvolta fatichiamo a immaginare. Citare ricerche e portare casi pratici può sicuramente aiutare i ragazzi a comprendere meglio le conseguenze, positive o negative, del loro comportamento sul web; in questo secondo articolo dell’EdTechReview c’è un buon elenco da cui partire!

 

Leggi l’articolo Interesting Facts on Digital Footprint and Reputation, di Priyanka Gupta, EdTechReview.

 

Come gestire la privacy e i dati personali degli studenti a scuola

Anche gli insegnanti sono in possesso di grandi quantità di dati sui loro studenti, acquisiti magari attraverso strumenti digitali utilizzati per collaborare, sperimentare, comunicare e innovare la didattica. Valutazioni, presenze, indirizzi email, bisogni educativi speciali… tutte informazioni personali che, in quanto tali, vanno protette. Quindi, come utilizzare la tecnologia (che raccoglie e conserva tutti questi dati) assicurandosi che la privacy della classe sia tutelata?

Ci sono alcune linee guida che potete seguire nel valutare se l’app, il sito o la piattaforma che vorreste usare sono “sicure”. Ad esempio, potete porvi queste domande, per cominciare:

Questo strumento raccoglie dati personali che possono ricondurre a un individuo identificabile?

Viene specificato che i dati raccolti non saranno venduti a terze parti?

Contiene messaggi pubblicitari proposti in base ai dati comportamentali degli utenti (pagine web visitate, ricerche effettuate…)?

Altre indicazioni utili sono disponibili al link qui sotto.

 

Leggi l’articolo The Educator’s Guide to Student Data Privacy, di Kerry Gallagher, Larry Magid, Kobie Pruitt, ConnectSafely.

 

La guida del Garante per la protezione dei dati personali, per una scuola a prova di privacy

Un altro valido aiuto sull’argomento arriva dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali, che ha recentemente pubblicato una guida gratuita rivolta a studenti, famiglie, docenti e amministrazione scolastica per aiutarli a muoversi agevolmente nel mondo della protezione dei dati.

“Le scuole sono chiamate ogni giorno ad affrontare la sfida più difficile, quella di educare le nuove generazioni non solo alla conoscenza di nozioni basilari e alla trasmissione del sapere, ma soprattutto al rispetto dei valori fondanti di una società. Nell’era di internet e in presenza di nuove forme di comunicazione e condivisione questo compito diventa ancora più cruciale”, sottolinea il Presidente dell’Autorità, Antonello Soro. “È importante – continua Soro – riaffermare quotidianamente, anche in ambito scolastico, quei principi di civiltà, come la riservatezza e la dignità della persona, che devono sempre essere al centro della formazione di ogni cittadino”.

La guida prende in esame situazioni tipo della vita scolastica: quali regole seguire per pubblicare i dati degli studenti sul sito della scuola; come usare smartphone e tablet in classe; come trattare correttamente i dati sensibili, quali salute e credo religioso; e altri casi comuni. Contiene inoltre una sezione dedicata nello specifico al mondo digitale, con un focus sul cyberbullismo.

 

Scarica la guida gratuita La scuola a prova di privacy sul sito del Garante per la protezione dei dati personali.

 

Avete mai parlato di tutela della privacy durante le vostre lezioni? Gli studenti sono consapevoli dell’importanza di questo tema? Parlatecene nei commenti!

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